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giovedì 10 settembre 2009

Si torna a scuola col vademecum anti Virus A. La Asl: disinfettanti, finestre spalancate, salviette. I presidi: vietare i baci è ridicolo

La Asl: disinfettanti, finestre spalancate, salviette. I presidi: vietare i baci è ridicolo
 
di Laura Montanari
 
Si riaprono le aule, ma quella che entra non è aria nuova. Sono spifferi di inverno, il carrozzone delle solite preoccupazioni: i tagli delle cattedre, i precari come tappabuchi, pochi soldi per le supplenze e per i progetti in genere, le classi più affollate e come se non fosse già decimata dalle ansie, adesso anche la paura del virus A. Bentornati a scuola. Da oggi le prime campanelle, da domani in calendario altre, da lunedì e martedì della prossima settimana, tutte.

Si torna in classe con il vademecum fatto stampare in fretta e furia dal Comune di Firenze e ispirato dalla Asl. Per prevenire il contagio: attrezzarsi di disinfettante o alcol per pulire i banchi (più volte al giorno), passarlo anche sulle maniglie delle porte. Si raccomanda di spalancare le finestre delle aule per arieggiare i locali magari all´intervallo o al cambio dell´ora. Si chiede anche di utilizzare salviette monouso, di carta, da mettere nei bagni. Di non scambiarsi bottigliette o merendine, di mettere la mano davanti alla bocca quando si starnutisce, di restare a casa subito se si è malati per evitare di diffondere l´eventuale contagio. Se si manifestano dei sintomi a scuola, tenere separati i ragazzi e il personale scolastico dal resto della comunità e mandarli a casa il prima possibile.

Il virus è alle porte. Come un´interrogazione, si sa per certo che arriverà prima o poi: l´importante è farsi trovare preparati. In sintesi, ha spiegato ieri l´assessore all´istruzione di Palazzo Vecchio Maria De Giorgi bisogna investire sull´igiene, ma «senza creare allarmismi». Il vademecum, sotto forma di libretto, sarà distribuito in tutte le scuole e in più lingue. Nel giro di una settimana arriverà anche la direttiva ministeriale annunciata ieri da Maria Stella Gelmini che nel frattempo in materia di influenza A/H1N1 si è raccomandata di «educare soprattutto i bambini più piccoli, quelli delle elementari, a non passarsi ad esempio bevande già assaggiate da altri compagni o portarsi alla bocca penne e matite». Poi c´è la questione bacio fra studenti vietato nei giorni scorsi da un preside di una scuola romana. Il ministro Gelmini ha spiegato ieri che i presidi «con l´autonomia scolastica hanno la facoltà di assumere le decisioni che ritengono opportune».

Il caso del bacio proibito ai tempi del virus A fa più ironizzare che discutere i presidi fiorentini che in mancanza per ora di comunicazioni ufficiali dal ministero non prendono provvedimenti. Il vicepreside del liceo Pascoli, Marco Cappellini ci scherza su: «I baci non fanno parte delle attività richieste all´interno dell´istituto», mentre Paola Mencarelli preside del Salvemini aggiunge «mi fanno ridere quelli che hanno vietato ai ragazzi di baciarsi. Allora bisognerebbe chiudere anche le discoteche perché anche lì i giovani si scambiano effusioni, in più sudano e sono sempre a contatto». Sulla stessa linea Mauro Cherubini del Buontalenti: «Voglio proprio vedere come faranno i miei colleghi a vietare ai ragazzi di baciarsi a scuola...». E sull´autobus allora, si chiede un altro insegnante, non c´è forse il rischio del contagio. Se ci saranno molti assenti, se arriveranno studenti con le certificazioni mediche, vedremo come regolarci in base alle istruzioni del ministero, spiegano ancora dal Buontalenti. Roberto Curtolo del tecnico commerciale Calamandrei di Sesto Fiorentino dice che loro chiederanno agli «insegnanti di prestare maggiore attenzione agli studenti che presentano sintomi influenzali». Sul bacio invece: «Come faccio a controllare 1300 studenti, meglio educarli al rischio? Se la scuola è una delle palestre di contagio, mi sembra un controsenso che si dia il vaccino ai funzionari ospedalieri e non a quelli scolastici».

Insomma tra i timori di un´epidemia che verrà e la certezza delle risorse che mancano, la scuola riapre puntuale con l´entusiasmo dei ragazzi e le preoccupazioni e le proteste di chi sale in cattedra. A Pisa ieri i precari hanno occupato simbolicamente per alcune ore l´ex provveditorato: «Vogliamo che siano azzerati i tagli previsti per quest´anno e che si avvii un piano di immissioni in ruolo in tutti i posti vacanti e disponibili». A Pisa e provincia, sono 269 - spiega Daniele Ippolipo dei Cobas - i posti di lavoro tagliati nella scuola, di cui 178 per docenti, gli altri dei tecnici-amministrativi». A Firenze l´associazione Ci-Pì degli insegnanti manifesterà venerdì (ore 10) con un sit-in davanti all´ufficio scolastico regionale in difesa della scuola pubblica.

(hanno collaborato Roberta Grenci, Evaristo Sparvieri)
(10 settembre 2009)

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