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domenica 27 settembre 2009

Test disastro all' università 'Non sanno l' italiano'

Repubblica — 17 settembre 2009 pagina 1 sezione: FIRENZE


TROPPO difficile, non ce la fanno. A Lettere più di uno studente su due non supera il test di autovalutazione, a Economia uno su quattro non raggiunge la sufficienza, a Scienze della Formazione circa il 40 per cento degli allievi è al di sotto dei 18/30, la soglia della «promozione». La stessa situazione si replica a Ingegneria. L' università non chiude le porte, ma apre le aule ai corsi di recupero. Le lacune da medicare sono tante e vanno dalla matematica all' italiano, dalla logica alla chimica. Colpisce e fa male la débâcle di Lettere perché riguarda l' italiano, l' uso della nostra lingua. Molti studenti cadono su un lessico ristretto e povero, conoscono poco o per niente il significato di termini tipo: «refuso», «velleità», «procrastinare». INUMERI nudi e crudi che circolano in piazza Brunelleschi sono questi che seguono. Su 1274 allievi, 519 hanno superato la prova (40,74%) e 755 (cioè il 59,26%) non hanno raggiunto il livello minimo di preparazione richiesta. Saranno quindi affidati ai corsi di recupero: non a caso la facoltà di Lettere ha appena reclutato dieci insegnanti delle medie superiori per puntellare le lacune. «Siamo preoccupati - dice la preside Franca Pecchioli - il nostro non è un test culturale, ma sulla comprensione di un testo e sulla grammatica. Arrivo persino a dire che se non sanno oggi dov' è il Mar Nero pazienza, glielo insegneremo strada facendo, ma se non sono in grado di comprendere quando parla un docente a lezione perché non conoscono le parole, allora mi devo allarmare». Va detto che quest' anno c' è appena più severità: gli errori massimi per arrivare alla sufficienza sono passati da 5 a 4 su un totale di 20 domande. «Le lacune più gravi non riguardano la grammatica o la sintassi, la tragedia è il lessico: in un' intera sessione, cioè in un centinaio di allievi, nessuno ha saputo dire il significato della parola "procrastinare" e la scelta era su quattro possibilità». Roberta Lanfredini, docente di Filosofia è la responsabile dell' orientamento e dell' organizzazione dei test e dei corsi di recupero. Spiega: «E' come se molti studenti avessero perso l' uso di certe parole, c' è un' atrofia lessicale, una frattura nel loro linguaggio». Le cause? «Leggono poco, sono abituati a ripetere in maniera meccanica, hanno perso il gusto delle parole» risponde la ricercatrice, che sta pensando di avvisare via mail le scuole medie superiori da cui provengono quegli allievi. La questione della lingua non riguarda solo Lettere. «Molti partecipanti al test hanno avuto difficoltà nella comprensione del testo in italiano - spiega il preside di Economia GiampieroNigro - Altri invece non hanno saputo fare le somme algebriche». I numeri, anche in questo caso, non sono confortanti. Su 1267 iscritti sono 598 gli studenti che hanno superato la prova senza problemi, una percentuale vicina al 50%, mentre 320 ragazzi non hanno raggiunto il punteggio minimo. «Uno studente su quattro è sotto la sufficienza - continua Nigro - Questi test sono semplici perché non sono selettivi e servono a noi e ai ragazzi come forma di orientamento. E' consigliabile che chi non ha passato il test rifletta se Economia sia adatta alle sue conoscenze». Poi continua: «I risultati dei test sono segnali che rafforzano le nostre preoccupazioni sulla preparazione degli studenti». Nella facoltà di Ingegneria «ci sono due ragazzi che provano il test da 4 anni - racconta Giuseppe Anichini, tra i coordinatori della prova - Sono regolarmente iscritti alla nostra facoltà, ma finché non si tolgono il debito nei corsi non possono sostenere alcuni esami di matematica e di scienze delle costruzioni». Ai test di quest' anno erano in 1170. Il 40% circa è stato "bocciato": «Sono in tanti e soprattutto con debiti gravi. La soglia per superare il test era molto bassa». La prova consisteva in 80 domande, divise in 5 aree tematiche: «Per raggiungere la sufficienza era necessario rispondere al 20% delle domande di ogni area tematica». Un esempio? «Nella sezione di chimica e fisica bastava rispondere correttamente a 2 domande su 10, ma ci sono stati studenti che non sono stati in grado di farlo». Nella facoltà di Scienze della Formazione i dati non sono definitivi. Nuovi test sono previsti fino al 23 settembre. «La percentuale degli studenti che ha superato la soglia dei 18/30 si aggira intorno al 55%-60%» spiega la preside Simonetta Ulivieri. Poco meno di un migliaio i ragazzi finora esaminati: «Quest' anno abbiamo avuto un incremento delle iscrizioni - dice la delegata all' orientamento Vanna Boffo - La percezione è che ci sia un abbassamento generale dell' importanza data allo studio e una crisi del sistemo formativo italiano. Non mi sento di dare tutta la colpa alla scuola. E' necessaria una presa di consapevolezza per tutti coloro che lavorano nella formazione».

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