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sabato 13 febbraio 2010

Leggere, leggere, leggere



In tempi di file sharing, di e-book e di tecnologie varie, il caro e vecchio libro di carta torna alla ribalta, mostrandosi il “supporto” più adatto per diffondere e divulgare cultura. Merito di un’iniziativa che in questi giorni spopola sul web. Si chiama "Leggere, leggere, leggere!" e, secondo il suo giovane ideatore, è il primo esperimento nazionale del genere: il 26 marzo 2010, in tutta Italia, migliaia di persone regaleranno un libro ad una persona estranea, senza alcun motivo apparente, se non quello di condividere il piacere della lettura.


Promotore dell’iniziativa è un ragazzo di ventun’anni che vive ad Empoli, Alberto Schiariti, professione programmatore informatico. Dopo aver lanciato l’iniziativa dalle pagine del suo blog (http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/), il giovane Alberto ha deciso di creare un gruppo su Facebook, raggiungendo più di centomila adesioni.

Il ragionamento di Alberto, esposto nel blog, non fa una piega. In Italia non si legge o si legge poco, la lettura è fondamentale per una nazione che voglia crearsi una identità culturale e riflettere su ciò che accade nel mondo, il libro è lo strumento più nobile di espressione della cultura, ergo: bisogna diffondere i libri (e regalarli). Un’idea talmente semplice da apparire rivoluzionaria.

La pratica ricorda molto il “Book crossing”, ovvero la “moda” di lasciare in giro un libro dopo averlo letto: una panchina, un muretto, una cabina del telefono. Il libro, da quel momento, vive di vita autonoma, passando di mano in mano. Una forma di condivisione condita da un pizzico di “intrigo”, dal momento che spesso chi decide di lasciare un libro in un luogo pubblico, lo dissemina anche di indizi, di pensieri, di frasi che inevitabilmente stuzzicano l’immaginazione del nuovo lettore.

“Leggere, leggere leggere!”, invece, dà meno risalto all’aspetto “misterioso” e punta tutto sul libro inteso come mezzo di socializzazione: «La cosa che mi inquieta molto è la surreale lontananza di persone fisicamente vicine. Ci saranno persone che (pendolariando da anni) vedo ormai da tempi infiniti a cui non ho mai rivolto parola e viceversa – scrive Schiariti, che poi continua – Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato. Il 26 marzo 2010 voi prenderete questo libro e lo regalerete ad una persona a cui non avete mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Lo guarderete negli occhi e sorriderete. Perché lo stesso giorno? Perché tutti assieme? Perché saltare da soli è innocuo, ma farlo assieme a milioni di persone può far tremare la terra».

E tra i post su Facebook, non manca chi pensa che degno corollario dell’iniziativa sia organizzare dei «Book Party» in ogni città italiana. Resta solo una domanda: perché proprio il 26 marzo? «Be’, il 27 marzo è il mio compleanno – ha confessato Alberto – e credo non ci sia dono più bello che ricevere un libro da uno sconosciuto».

Qui il video dell'iniziativa.

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