la Gazzetta di Modena — 23 luglio 2010 pagina 15 sezione: AGENDA E LETTERE
«Scrivo in uno stato di totale disperazione». Affida la sua storia a una lettera inviata alla Gazzetta, Semira Chiaravalotti, 78enne invalida residente in via 22 aprile, per segnalare «un grave disservizio» e raccontare quelli che definisce «episodi spiacevoli»: «Io e mio marito Mauro siamo entrambi invalidi al 100% - racconta - Io ho subito l’amputazione della gamba quando avevo 11 anni, nel’43, durante un bombardamento a Satriano, paese calabrese nel quale sono nata. Mio marito, diabetico e dializzato, ha invece subito da un anno tre interventi di amputazione a piede, gamba e coscia. Per questo deve recarsi a giorni alterni al Policlinico e necessita, per il trasporto, di ambulanze della Croce blu». «Il problema - continua Semira Chiaravalotti - è tutto qui: ogni volta l’ambulanza non ha possibilità di sosta nel cortile interno del mio condominio, perchè il punto in cui si ferma è una zona di passaggio che serve alle vetture per entrare e uscire dal cortile. O meglio - aggiunge - potrebbe sostare ma nel punto in questione, che non è un parcheggio, sono sempre posteggiate vetture. Alcuni condomini spesso protestano ed è capitato che suonassero il campanello per chiedere alla croce blu di spostarsi. Oppure sentiamo inveire cose del tipo: “vergognatevi, non se ne può più tutti i giorni con questa croce blu”». «Immaginate come possiamo sentirci - conclude Samira - Gli stessi volontari rimangono allibiti. Ma per fortuna ci sono loro, perchè la nostra storia racconta una totale mancanza di altruismo e umanità».
Nessun commento:
Posta un commento