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venerdì 25 marzo 2011

Maltrattamenti su anziani, indagati due modenesi

 Maltrattamenti aggravati e continuati, violenza privata e lesioni personali nei confronti di una decina di anziani, alcuni dei quali ultraottantenni già gravati da patologie fisiche e da condizioni psicologiche invalidanti. Sono le ipotesi di reato contestate a un dirigente amministrativo e a quattro operatori sanitari della casa protetta “Nuova Salus” e della casa di riposo “San Petronio”, collocate in uno stesso stabile di via Malvezza a Bologna. Nei guai, anche i due legali rappresentanti della società che gestiva il servizio socio-assistenziale privato, un 35enne e una 65enne, entrambi modenesi, per i quali è scattata l’accusa di concorso nei reati ipotizzati.
 Le indagini sono state condotte dai Nas del comando provinciale di Bologna, iniziate nel corso degli oltre 80 controlli routinari svolti annualmente per accertare la qualità e la tipologia dei servizi. Durante gli accertamenti, nel settembre scorso gli investigatori hanno ricevuto segnalazione di un primo episodio di maltrattamento nei confronti di un anziano: «Comportamenti che ledevano la dignità della persona», spiega il comandante dei Nas, Sabato Simonetti. Episodio segnalato alla procura, che ha dato il via alle indagini: le quote della società sono state poste sotto sequestro preventivo con un provvedimento del gip Alberto Gamberini, su richiesta del pm Alessandra Serra. Percosse, atteggiamenti irriguardosi, offese verbali, epiteti irripetibili: nessuna telecamera ha ripreso ciò che avveniva all’interno della struttura. «Un’indagine condotta con metodi classici», continua Simonetti. E sono state le lesioni di volta in volta riscontrate nei confronti degli anziani ad aprire uno scenario da indagare per gli inquirenti. Elementi acquisiti da parte degli investigatori ai quali si sono aggiunte denunce da parte di alcuni familiari, che pagavano rette fino a 3mila euro mensili. Un centinaio in totale gli anziani presenti nelle strutture, la cui gestione, su disposizione dell’autorità giudiziaria, da martedì è stata affidata all’Azienda Usl di Bologna. Nel corso dei controlli, inoltre, i Nas hanno rilevate altre carenze: la società non assicurava sufficienti risorse per l’acquisto di materiale sanitario necessario (come pannoloni e detergenti), nè un numero di operatori adeguato. «Già in passato, durante i controlli la “Nuova Salus” era incappata in violazioni amministrative per sovraffolamento o per aver cercato di adibire un’ala ad albergo» conclude Simonetti.
- (e.spa,)

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