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venerdì 25 marzo 2011

Sì all’acquedotto privatizzato I comitati pensano al ricorso


 PIEVEPELAGO. É stato un consiglio affollato quello di ieri mattina: è stato approvato il bilancio col controverso punto sul servizio idrico. Comitati e opposizione meditano di presentare ricorso al Tar.

 Un consigliere assente ingiustificato, il capogruppo di maggioranza Milena Vanoni che si è astenuta dall’esprimere il proprio voto, i quattro membri dell’opposizione compatti che hanno pronunciato i loro pareri contrari e ora meditano il ricorso al Tar. Si è svolto ieri mattina uno dei consigli più attesi dalla cittadinanza, non solo per l’approvazione del bilancio di previsione 2011 ma soprattutto per l’“affare acqua”: nel documento non erano presenti la voci in entrata e in uscita sul servizio idrico integrato, segno che la decisione di privatizzare la gestione dell’acqua a Hera, avanzata con convinzione dal sindaco Corrado Ferroni, può avere il via libera.
 Applausi, mugugni, brusii. Decine di persone hanno affollato l’aula consiliare ad un’ora davvero insolita, alla presenza di uno schieramento di forze dell’ordine non indifferente: almeno 4 i carabinieri a vigilare l’ordine pubblico. Altrettanti vigili urbani. Nessun incidente registrato, se non una accorata partecipazione degli abitanti di Pieve. Gli stessi cittadini che, non più di una settimana fa, erano scesi in strada manifestando contro la scelta del sindaco di privatizzare il servizio idrico integrato.
 Ieri, in consiglio, il sindaco ha ribadito la sua posizione, confermando la necessità di operare in questa direzione anche in virtù della situazione finanziaria del Comune.
 Alla fine, in un consiglio durato oltre 2 ore (dalle 9 fino alle 11.15 circa), il bilancio è stato approvato con 7 voti su 13. La controversa approvazione non ha lasciato comunque indifferenti i membri dell’opposizione e i rappresentanti dei comitati, tra i quali il comitato intercomunale “La fontana”, organizzatore della manifestazione di domenica scorsa.
 «Prendiamo atto che il sindaco ha deciso di proseguire in questa scelta - commenta il loro rappresentante, Alberto Bernardi - siamo allibiti per una scelta così impopolare, che non tiene conto della volontà della cittadinanza».
 «Il consiglio ha per noi ufficialmente formalizzato la cessione del servizio idrico integrato a Hera - aggiunge polemicamente il consigliere di opposizione, Christopher Cassettari - il sindaco ha ribadito che la privatizzazione dell’acqua è l’unico modo per risolvere i problemi del Comune. Cosa che ritieniamo non vera. Ad opporsi a questa decisione, in consiglio, c’erano circa 100 cittadini».
 Comitati e opposizione stanno valutando l’ipotesi di presentare ricorsi, confidando anche nel risultato del referendum nazionale del 12 giugno.
- Evaristo Sparvieri

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