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domenica 27 settembre 2009

L' inno in consiglio, quanti lo canteranno?

Repubblica — 11 settembre 2009 pagina 5 sezione: FIRENZE


FRATELLI d'Italia, l'Italia s' è desta, dell' elmo di Scipio s' è cinta la testa... In quanti tra gli eletti in Comune sapranno arrivare in fondo all' inno nazionale dopo aver cantato la prima strofa? Vedere per credere, lunedì prossimo, in Palazzo Vecchio. Dove è stato deciso che le note di Mameli saranno eseguite in apertura di ogni seduta del consiglio comunale. Una novità introdotta su richiesta - approvata all' unanimità - della commissione Affari istituzionali presieduta da Valdo Spini e subito accolta da Eugenio Giani, presidente dell' assemblea, che si riserva di scegliere quale tra le tante esecuzioni in commercio sarà amplificata nel Salone de' Dugento. Sulla questione ieri il Pd ha addirittura riunito il gruppo per chiarire il significato politico della decisione di intonare l' inno: «Il nostro intento è sottolineare il senso dell' unità nazionale in un momento in cui la Lega insiste sull' insegnamento dei dialetti e lo smembramento culturale del paese», spiega il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi. Eppure anche il Pdl è d' accordo. «Mi alzo e lo ascolto», dice Mario Tenerani, giornalista sportivo. «Sono abituato a sentirlo allo stadio per lavoro e sto sempre in piedi. Se poi uno vuol star seduto è libero di farlo». Massimo Sabatini, anche lui del Pdl, si adatta: «Mi alzo se lo fanno gli altri, come alle elementari quando entrava la maestra. Non ho posizioni né positive né negative. Non canterò ma avrò il massimo rispetto per chi lo farà». Ipercritico Eros Cruccolini: «E' una forzatura. Rispetto il volere della maggioranza però se ne poteva fare anche a meno, perché non cantarlo in Parlamento allora?». Dubbiosa Ornella De Zordo: «Evidentemente qualcuno ha sentito il bisogno di introdurre l' inno ma non vorrei che questa novità avesse una valenza identitariae nazionalista, perché in questo caso faremmo un passo indietro. Faccio notare che il consiglio non ha mai discusso di questa modifica». Giovanni Galli, ex portiere, cantava l' inno sui campi di calcio: «Farò quello che farà ogni italiano che si sente partecipe. L' ho sempre cantato, anche quando vestivo la maglia azzurra. Sono italiano al 100 per cento».

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