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domenica 27 settembre 2009

Patto genitori-figli per un calcio pulito

Repubblica — 11 settembre 2009 pagina 13 sezione: FIRENZE


«IL calcio è un gioco per tutti. Deve poter essere praticato ovunque. Il calcio è onestà, creatività, dinamicità e amicizia. E' un gioco meraviglioso e nasce dalla strada». Sono alcuni passaggi fondamentali del decalogo Uefa sul calcio giovanile, concetti che la scuola calcio del Limite e Capraia ha fatto propri e ha messo in pratica in «Giocare pulito: educare alla legalità nelle scuole calcio», progetto realizzato in collaborazione con l' associazione Medicea, la Regione Toscana e il comune di Capraia e Limite. Una serie di sette incontri tematici e, in occasione dell' inizio della stagione calcistica 2009/2010, un patto formativo tra ragazzi, genitori e allenatori perché il calcio sia mezzo e strumento di educazione. «Il progetto è nato nell' ottica di educare tramite lo sport - spiega il presidente Claudio Vanni - E' rivolto a tutte le figure coinvolte, ragazzi, allenatori e soprattutto genitori, ai quali chiediamo di sottoscrivere questo patto etico per evitare atteggiamenti poco consoni. I veri risultati che ci stanno a cuore non sono sportivi, ma riguardano la capacità di stare insieme e di divertirsi». Un percorso graduale di crescita (non solo sportiva) che coinvolge bambini e ragazzini dai 5 ai 16 anni, dalla categoria dei Piccoli amici fino agli Esordienti, basato su quello «strumento affascinantee magico rappresentato dal pallone». Nel patto formativo sono presenti 17 norme di comportamento, rigorosamente da rispettare: «Lo scopo - fanno sapere dalla scuola calcio - è far svolgere le attività in modo serio e corretto, in modo da favorire la realizzazione del progetto didattico e sportivo». Nei confronti di chi non rispetta le norme, la società si riserva di prendere provvedimenti, compresa l' esclusione dalla scuola. Così, si legge nel foglio che sia i genitori che i figli sono tenuti a firmare, «non è consentito ai genitori e ai familiari assumere, sia durante gli allenamenti che durante le partite, atteggiamenti antisportivi»; oppure, «gli allievi dovranno mantenere sempre comportamenti e atteggiamenti corretti, leali e sportivi, sia in campo che fuori». Tra gli obiettivi didattici del progetto, pensati su misura a seconda delle età dei giovani calciatori, «arricchire il patrimonio motorio», «valorizzare la voglia di giocare dei ragazzi» e «contribuire alla formazione di una personalità, dove l' insuccesso e la sconfitta non determinino sfiducia ma stimolino il desideri di riprovare, di valutare laddove si è sbagliato». Nella serie di incontri, una volta al mese da settembre ad aprile, si parlerà di temi come il fair play e la corretta alimentazione sportiva. Interverranno medici nutrizionisti, psicologi e personaggi di rilievo del mondo calcistico: arbitri e calciatori che insegneranno ai ragazzi i comportamenti da assumere per «giocare pulito». Tra gli invitati l' ex allenatore della Roma Luciano Spalletti.

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