Cerca nel blog

domenica 13 settembre 2009

Un pezzo di Firenze scopre la voglia di essere pulita

E VENNE il giorno della ramazza. Duemila persone, forse duemilacinquecento chi può dirlo, che scendono in strada con la granata, il raschino e i sacchi della nettezza e giù a pulire il marciapiede di via della Condotta dalle cicche, la scalinata di San Lorenzo dalle lattine, la panchina di via Tribolo dai chewing gum, l' argine dell' Arno dalle cartaccee pure da quel rottame di bicicletta lì da chissà quanto. Non un esercito, ma ognuno fa quel che può, si riscopre in una mattinata la voglia di una città più pulita: non c' è frettae in fondo son due o tre ore, dalle 10 all' ora di pranzo, di cui si approfitta pure per portare a spasso il cane o il figliolo in bici a scorrazzare alle Cascine. Niente ressa: la ramazza si imbraccia per scelta, non c' è contagio. Chi scende in strada è ben organizzato: la Cgil spazza la sua strada, Borgo dei Greci, Confesercenti convoca la giunta a lucidare piazza Pier Vettori, la Cna adotta via Alamanni, i peruviani si fanno in quattro alle Cascine, i cingalesi si agitano in un fazzoletto di piazza Santa Maria Novella, i renaioli e i canottieri ripuliscono le rive dell' Arno, i commercianti di San Lorenzo ripuliscono il mercato e appena passa il sindaco Matteo Renzi sottobraccio al giovane Andrea, ideatore della giornata, additano i venditori abusivi senegalesi nascosti all' angolo di via delle Caldaie e chiedono che si pulisca il quartiere anche dai loro tappetini. Firenze è un grande puzzle da lucidare, ogni tessera tocca a una delle 150 tra associazioni, enti e aziende coinvolte. Le grandi pulizie si aprono alle 10. Andrea da via Montebello, 9 anni, il bambino che ha scritto al sindaco contro il volere della mamma proponendo di pulire Firenze tutti insieme per fare un po' di invidia anche noi ai milanesi, sale in Palazzo Vecchio a chiamare Renzi nel suo ufficio. «Sindaco, si parte?». Via, gran pattuglione col capo dei vigili Ancillotti, il responsabile delle buche Parenti, una ramazza c' è per tutti. Via Calzaioli, piazza Repubblica, San Lorenzo, Santa Maria Novella, Ponte Vecchio: i ragazzi down dell' associazione Sipario offrono il caffè in piazza Duomo, poi la squadra del sindaco comincia a rimuovere transenne «abbandonate», carrelli della spesa dimenticati, cartoni ammassati accanto ai cassonetti. Renzi non spazza ma segnala, motiva, stringe mani, a tutti chiede come va e cosa non va, turisti compresi. Contemporaneamente la città si mette in moto. Ovunque. Alle Cascine si ripuliscono il Fosso Macinante e il pratone delle Cornacchie. Chi sui pattini, chi in bici, chi mentre fa jogging. La comunità peruviana si dà un gran da fare: «Purtroppo siamo pochi, è un orario di lavoro per molti di noi che fanno i domestici - dice la presidente della comunità locale del Perù Lina Callupe spesso ci accusano di venire qui a bivaccare o a sballarci ma non siamo tutti uguali, anche noi teniamo alla pulizia e al decoro». Nonna Edi è coi nipoti, Alessandro e Denise, va a caccia di cicche: «Veniamo qui spesso la domenica, è giusto tenere pulito». In piazza Leopoldo alle 10.30 sono in cinque, pettorina arancio, scope e guanti portati da casa: si spazza a terra, si scrostano i semafori, si ripuliscono le vasche di cemento: «Io son qui, sta andando bene, l' importante è dare un messaggio per il futuro», dice Luciano. Mario e Antonio si tengono a debita distanza: «Che pulisca il Comune», sbraitano proprio mentre all' impresa si uniscono i membri della cooperativa sociale per disabili Centro terapeutico europeo. In piazza Dalmazia dieci persone sfoltiscono la siepe lungo il sottopassaggio, sul lato del mercato tre studenti universitari imbracciano una ramazzae si mettono all' opera: «Ma icchè fate? La granata non si tiene così, si vede non siete lavoratori», s' arrabbia Mara. In piazza della Vittoria è un gran lavorio per raccoglier cicche e cartacce. In piazza Tasso ramazza l' associazione delle donne somale ma si fa avanti pure Luigi, clochard italo-etiope: «Voglio pulire davanti a casa mia» dice, prende una scopa e si mette all' opera anche lui. Una lucidata al marciapiede e alla panchina, quella dove passa le notti. In piazza Bartali spazzano i soci Coop, alle Vie Nuove di Gavinana si raccolgono oli esausti, Firenze In Bici batte a tappeto le rastrelliere del centro in cerca di sudicio o rottami, ne trova diverse decine e segnala tutto ai vigili, dal letto dell' Arno a fine giornata si portano via quindici sacchi di sudicio: «Sedie, segnali stradali, biciclette: abbiamo tirato fuori di tutto», esulta Roberto, membro dei Canottieri. Su lungarno Soderini c' è anche Gabriele, due annie mezzo, la pettorina fin sotto i piedi, raccoglie cartacce col babbo, Stefano. Alla Pescaia pulisce l' associazione Eskimo mentre la vigilanza ittica ramazza il giardino di Santa Rosa, in piazza de' Nerli puliscono i volontari di Legambiente e i membri dell' associazione San Frediano. In via Carlo del Prete a Novoli spazzano gli inquilini delle case popolari, in largo Fanciullacci i volontari dell' Anpi ripuliscono i muri da svastiche e croci celtiche con l' aiuto del Quadrifoglio. In via Erbosa a Gavinana si sperimenta il sistema di pulizia delle strade sweepy jet, che consente di non spostare le auto, sul Ponte Vecchio i maghi del pulito della ditta Capace di Treviso lucidano un' arcata accanto al monumento del Cellini con l' aiuto di Andrea: uno spruzzo di solvente e il graffito va via, i volontari dell' Ataf lucidano la pensilina di Toraldo alla Stazione, le mamme si danno da fare nel giardino di via del Mezzetta, al campo del Poderaccio gli abitanti rom puliscono insieme al Quartiere 4,i ragazzi della parrocchia di piazza Elia della Costa ramazzano con don Vittorio Menestrina. «Ringrazio i fiorentini, avranno un bel credito da vantare nei nostri confronti per chiederci più pulizia e meno degrado», chiosa Renzi. (Hanno collaborato Fabrizia Argano, Gaia Rau, Evaristo Sparvieri) PER SAPERNE DI PIÙ www.unbacioneafirenze.net - ERNESTO FERRARA

Nessun commento:

Posta un commento