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sabato 28 agosto 2010

Il Comune e le prostitute. Qui i pulmini notturni, a Venezia zone ad hoc

 La prostituzione e la legalità. Il dibattito cittadino sulla regolamentazione delle prestazioni sessuali a pagamento si arrichisce di nuove voci. Dopo le proposte sui quartieri a luci rosse di Fausto Cigni (Partito democratico) e sugli “Eros center” di Mauro Manfredini (Lega Nord), dal Comune di Modena diffondono due volumetti su un progetto chiamato “Oltre la strada”, che coinvolge Ministero per le pari opportunità, Regione Emilia Romagna decine di Comuni, Modena in testa. Da Venezia, intanto, raccontano come è stato affrontato il fenomeno.  L’argomento è tornato di attualità dopo le recenti pronunce della Corte comunitaria che, equiparando le prestazioni sessuali a pagamento a una forma di lavoro autonomo, ha imposto a una donna la tassazione dei proventi della propria attività di prostituzione, da lei giudicata non tassabile. Per la donna, la somma era da intendere come un risarcimento danni per il pregiudizio alla dignità che deriva dal vendere il proprio corpo. La fiscalizzazione, tuttavia, è solo un tasselo di un quadro ben più ampio che periodicamente risolleva un dibattito irrisolto. Su un punto, forze politiche e soggetti interessati sembrano convergere: è il momento di una legge nazionale che disciplini il fenomeno in maniera sistematica. La pensa così anche l’assessore alle politiche sociali Francesca Maletti, mentre espone i due quaderni “Visibile o invisibile: di cosa si tratta?” e “Prostituzione invisibile”. Nei due volumetti sono illustrati i risultati del progetto decennale “Oltre la strada”, che vede coinvolti Ministero per le pari opportunità, Regione e numerosi Comuni, con Modena capofila. Nel primo quaderno, sono riportati gli atti di un convegno internazionale che si è svolto a Modena il 31 marzo 2009; nel secondo, invece, sono affrontate possibili strategie e modelli di intervento.  «L’estirpazione del fenomeno è impensabile. La questione, a livello locale, non può prescindere da una legge nazionale - afferma Maletti - Bisogna sedersi attorno a un tavolo per un confronto non ideologico. Attualmente il Comune interviene su quegli aspetti sui quali la legge Merlin permette di intervenire a livello locale: percorsi di assistenza e di tutele per quelle persone che denunciano il fenomeno e per chi autonomamente decide di uscire dalla prostituzione». Secondo l’assessore Maletti, dal convegno è emerso che spesso anche le normative degli altri Stati europei non affrontano il tema con chiarezza. Tra gli interventi in atto dal Comune, un pulmino che contatta le prostitute per avviarle a percorsi di prevenzione igienico-sanitaria: «In questi dieci anni, ci siamo concentrati molto sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili - continua Maletti - Il fenomeno, però, ha molte altre sfaccettature, come la tratta di esseri umani o la prostituzione al chiuso, in forte aumento e sulla quale ci siamo concentrati insieme alla Regione».  Nelle possibili strategie di intervento - emerge da uno dei due quaderni - risulta imprenscidibile la collaborazione di diversi soggetti, dalle Forze dell’ordine agli enti pubblici fino ai rappresentanti del terziario che, con mandati e prospettive differenti, possono aprire aree di lavoro congiunto.  Un modello in questo senso, indicato nei giorni scorsi dallo studioso Enzo Ciconte, potrebbe essere quello sperimentato a Venezia dal 1998, tuttora in vigore. «Non so se il nostro modello sia esportabile - spiega Claudio Donadel, consulente sul tema della città lagunare - Ogni realtà locale ha una propria conformazione che andrebbe analizzata. So che Modena ha in atto molte strategie. Noi cerchiamo di individuare aree di microprogettualità in cui coinvolgere i cittadini e nelle quali ci sia un basso livello di conflittualità tra le parti. I progetti coinvolgono forze dell’ordine e prostitute. Le aree individuate, infatti, vanno preservate, specie dalle forme di criminalità connesse al fenomeno. Ovviamente ci vuole una volontà politica di supporto. Studiare un piano di interventi anche per Modena sarebbe una sfida interessante». - Evaristo Sparvieri

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