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sabato 21 agosto 2010

Il prete: venderò quel terreno

la Gazzetta di Modena — 19 agosto 2010   pagina 28   sezione: PROVINCIA

 MARANELLO. «L’interesse della parrocchia non è costruire, ma vendere». E’ quanto afferma don Pierino Sacella, il parrocco di Torre Maina, in riferimento al terreno collinare di via Don Minzoni, di proprietà della parrocchia, che ha ricevuto nelle scorse settimane uno stop dalla Provincia per l’edificazione di 7 lotti.  
Sull’area, che nel Psc era idonea all’edificazione anche per la Provincia, è stato chiesto ora al Comune di avviare un’indagine sui rischi sismici. Nel corso dell’approvazione alla variante Poc, il 27 luglio, il Comune ha deciso quindi di stralciare il progetto. Sul terreno gravava un vincolo funzionale alla sua dotazione: 2/3 delle lottizzazioni spetteranno al Comune, 1/3 rimarrà alla parrocchia. Dal Comune avevano fatto sapere che, una volta pronta una nuova relazione geologica, il progetto sarà reinserito in una delle prossime varianti.  «La parrocchia non è interessata a costruire sul terreno - precisa don Pierino - Piuttosto è interessata a venderlo. Come terreno agricolo o, preferibilmente e su parere positivo della Provincia, come terreno edificabile. Con il ricavato c’è l’intenzione di finanziare il restauro di una vecchia stalla cadente della nostra parrocchia».  Il recupero della stalla si inserisce all’interno di un più ampio progetto che vede coinvolta la parrocchia di Torre Maina e che prevede anche la costruzione di un parcheggio parrocchiale coperto da un impianto fotovoltaico della potenza di circa 66 KWp. Anche su quest’ultimo è stata avanzata richiesta di inserimento nel Poc e, il 19 giugno, la richiesta è stata accolta.  «Quello del terreno e quello del parcheggio sono due progetti distinti. L’impianto fotovoltaico ha ricevuto l’ok dal Comune ed è in attesa del parere della Curia - continua il parroco - In questo modo si risolverebbero i problemi connessi ai consumi e ai costi dell’elettricità».  Sul terreno di via Don Minzoni, intanto, continua la polemica con alcuni residenti, che lamentano il taglio di circa 40 alberi che ne metterebbero a rischio la stabilità idrogeologica. Dopo aver annunciato la costituzione di un comitato, e dopo un incontro con il vicesindaco, i residenti di via don Minzoni hanno inviato lunedì una lettera a vari enti locali (tra cui il Comune, l’Istituto Diocesano, la Prefettura, il Corpo forestale e la Provincia) nel quale si contesta punto per punto quella che il parrocco definisce «un’operazione di pulizia effettuata su sollecitazione del Comune e che ha riguardato rovi e arbusti».  Tra i punti contestati, oltre alla natura dell’intervento - che per i residenti ha interessato veri e propri alberi - anche le dimensioni di un muro di contenimento, che per il parroco sarebbe di circa 5 metri, mentre per i residenti di una cinquantina di centimetri. Insieme alla lettera, i residenti hanno allegato alcune foto, a supporto visivo delle loro ragioni. Sulla questione, però, don Pierino Sacella ribatte ogni accusa: «E’ stata un’opera di bonifica che il Comune ci chiede ogni anno e che non ha interessato alberi. Lo scarto è ancora sul terreno. Chiunque può vedere cosa è stato tagliato. Anche il muro si può sempre misurare. Non credo sia legittimo che persone estranee intervengano su proprietà altrui». (e.spa.)

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