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domenica 29 agosto 2010

Il prof. Pinelli: «Il rischio mortalità c è sempre»

 «Questo tipo di mortalità, basato su fattori imprevedibili, non potrà essere mai abbattuta dal tutto». Così Giovanni Pinelli, direttore di Medicina d’urgenza e del Pronto Soccorso dell’ospedale di Baggiovara, commenta l’ultimo caso di morte per choc anafilattico da puntura di insetto. Predieri, il dirigente del Montombraro, conosceva la sua allergia e teneva in casa una fiala di medicinale che, tuttavia, non è bastata ad evitare il decesso.  
Professor Pinelli, si può ancora morire per una puntura di insetto?   
«Ci sono numerosi tipi di choc anafilattici. Quello per insetti non è frequente e riguarda pochi soggetti. Per loro è necessario tenere sempre con sè una fiala di adrenalina. Il rischio mortalità comunque rimane».   
Ma in cosa consiste uno choc anafilattico?   
«Lo choc anafilattico è una grave reazione allergica, un’ipotensione molto grave. Si tratta di una clamorosa vasodilatazione che non fa arrivare più il sangue efficace agli organi vitali. Per questo è necessaria l’adrenalina che, al contrario, svolge una funzione di vasocostrizione».  
Ci sono altre forme, oltre alle fiale di adrenalina, per intervenire?   
«In urgenza l’adrenalina è quanto di meglio si possa usare. E’ importante controllare che la fiala non sia scaduta. Per un periodo si sono adottatte soluzione preventive come i cosiddetti “vaccini”, che cercavano di rendere i soggetti allergici maggiormente “tolleranti” ai veleni degli insetti. Oggi si è abbastanza concordi che i risultati non siano efficacissimi».   
Ci sono forme di prevenzione contro queste allergie gravi?  
«E’ fondamentale che il soggetto conosca il problema. Ed è fondamentale un’opera di informazione anche per amici e parenti. Bisogna che le persone sappiano riconocere quando si è in presenza di uno choc anafilattico, in modo da poter intervenire con la puntura. L’iniezione è intramuscolare e non è difficilissima da fare».   
Altre forme preventive?   
«Ovviamente le persone che sanno già di avere razioni allergiche gravi devono stare più attente di altre, ma questi choc possono succedere anche a persone in salute che amano stare all’aperto. Secondo me una cosa molto utile, anche per i soccorsi medici, sarebbe che un tesserino elettronico sanitario con le informazioni necessarie sulla persona allergica». - Evaristo Sparvieri

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