«Questo tipo di mortalità, basato su fattori imprevedibili, non potrà essere mai abbattuta dal tutto». Così Giovanni Pinelli, direttore di Medicina d’urgenza e del Pronto Soccorso dell’ospedale di Baggiovara, commenta l’ultimo caso di morte per choc anafilattico da puntura di insetto. Predieri, il dirigente del Montombraro, conosceva la sua allergia e teneva in casa una fiala di medicinale che, tuttavia, non è bastata ad evitare il decesso.
Professor Pinelli, si può ancora morire per una puntura di insetto?
Professor Pinelli, si può ancora morire per una puntura di insetto?
«Ci sono numerosi tipi di choc anafilattici. Quello per insetti non è frequente e riguarda pochi soggetti. Per loro è necessario tenere sempre con sè una fiala di adrenalina. Il rischio mortalità comunque rimane».
Ma in cosa consiste uno choc anafilattico?
«Lo choc anafilattico è una grave reazione allergica, un’ipotensione molto grave. Si tratta di una clamorosa vasodilatazione che non fa arrivare più il sangue efficace agli organi vitali. Per questo è necessaria l’adrenalina che, al contrario, svolge una funzione di vasocostrizione».
«Lo choc anafilattico è una grave reazione allergica, un’ipotensione molto grave. Si tratta di una clamorosa vasodilatazione che non fa arrivare più il sangue efficace agli organi vitali. Per questo è necessaria l’adrenalina che, al contrario, svolge una funzione di vasocostrizione».
Ci sono altre forme, oltre alle fiale di adrenalina, per intervenire?
«In urgenza l’adrenalina è quanto di meglio si possa usare. E’ importante controllare che la fiala non sia scaduta. Per un periodo si sono adottatte soluzione preventive come i cosiddetti “vaccini”, che cercavano di rendere i soggetti allergici maggiormente “tolleranti” ai veleni degli insetti. Oggi si è abbastanza concordi che i risultati non siano efficacissimi».
Ci sono forme di prevenzione contro queste allergie gravi?
«E’ fondamentale che il soggetto conosca il problema. Ed è fondamentale un’opera di informazione anche per amici e parenti. Bisogna che le persone sappiano riconocere quando si è in presenza di uno choc anafilattico, in modo da poter intervenire con la puntura. L’iniezione è intramuscolare e non è difficilissima da fare».
Altre forme preventive?
«Ovviamente le persone che sanno già di avere razioni allergiche gravi devono stare più attente di altre, ma questi choc possono succedere anche a persone in salute che amano stare all’aperto. Secondo me una cosa molto utile, anche per i soccorsi medici, sarebbe che un tesserino elettronico sanitario con le informazioni necessarie sulla persona allergica». - Evaristo Sparvieri
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