Cerca nel blog

sabato 4 settembre 2010

Biologia e chimica i tabù

 Quel che è fatto, è fatto. Alla scadenza delle due ore utili per la consegna del test d’ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirugia, tra i candidati si respira un’aria a metà tra la liberazione e la rassegnazione. Una cosa è certa per tutti: ognuno sa di aver dato il meglio di sè per rispondere agli 80 quesiti a risposta multipla predisposti dal Ministero dell’Istruzione: 18 di biologia, 11 di chimica, 11 di matematica e fisica e 40 di cultura generale e ragionamento logico.
Per ogni risposta corretta, il test prevede un punto, per ogni risposta errata un quarto di punto in meno e zero punti per ogni risposta non data. Nella graduatoria finale, in caso di parità di punteggio della prova, verrà preso in considerazione il voto conseguito alla maturità.  «Tutto è filato liscio - commenta a fine giornata il docente a capo della commissione incaricata della vigilanza, l’immunologo Andrea Cossarizza - Le domande erano “randomizzate”, per cui copiare era impossibile». In pratica, anche se le domande erano identiche per tutti, ogni copia del test le disponeva in un ordine diverso. Stesso sistema è stato usato per “mischiare” le risposte multiple.  Alle 12.30, come previsto dal regolamento, comincia l’uscita dei primi candidati. Ad attenderli, gruppetti di genitori e amici, che hanno stazionato davanti il Centro servizi didattici del Policlinico per buona parte della mattinata. Tra le prime a uscire, la marchigiana Antonia Sorge. Secondo lei, il test non era difficilissimo: «Molto simile a quelli consultabili su internet. Direi che era fattibile. Ho risposto a tutte le domande. Se sono fiduciosa? Ci ho provato. In alternativa frequenterò psicologia a Milano».  Delle 80 domande, ci sono state alcune che hanno impegnato i candidati più del previsto. Su altre, in molti erano d’accordo nel ritenerle facili. «Una domanda chiedeva chi fosse l’autore di “La coscienza di Zeno”. Secondo me era la domanda più facile. Per altre, bisognava essere ben preparati», spiega Francesca Ferri di Sassuolo che, nonostante abbia risposto a tutte le domande, si dichiara non troppo fiduciosa per l’ammissione: «Ci sono talmente tanti candidati».  Mattia Benedetti di Vignola ha provato ieri mattina il test per la prima volta. Appena uscito, fa un’autovalutazione molto obiettiva della sua esperienza: «La prova è stata come me la aspettavo. Nè facile nè difficile. Dipende da come ci si prepara». Poi aggiunge: «A 10 domande ho preferito non rispondere. Quelle più difficili? Ce n’era una sugli ormoni che proprio non ho capito. In generale le domande più facili erano di cultura generale. Le più difficili invece di biologia».  Anche a sentire altri candidati, biologia, chimica e fisica sono stati gli ossi duri. Tra le domande di cultura generale e logica, invece, alcune hanno interessato il campo semantico e agli aspiranti medici veniva chiesto di spiegare il significato di alcune parole. Un quesito riguardava l’ordinamento della repubblica francese.  «C’era una domanda anche sul “Grande Fratello” - racconta Alessandro Guarasci - Si chiedeva in che anno l’espressione sia stata usata per la prima volta. Io ho trovato assurde le domande di chimica. Biologia e matematica le avevo studiate bene, e quindi non ho trovato difficoltà. L’ammissione? Io ci conto, sennò faccio ingegneria».  Gabriella De Filippis viene dalla provincia di Lecce. Ad attenderla, appena fuori dalla porta del Centro servizi, c’è il padre: «L’anno scorso ho provato il test a Pisa. Non sono entrata per un pelo - dice - Quest’anno spero vada meglio. L’anno scorso la prova era facile, ma quest’anno io ero più preparata». (e.spa.)

Nessun commento:

Posta un commento