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venerdì 3 settembre 2010

Bovini abbandonati: bonificata l'area Si cerca l'allevamento

 SERRAMAZZONI. Continua l’alone di mistero intorno ai due vitelli abbandonati di fianco a un cassonetto di rifiuti in via Pazzano. Ieri, in mattinata, l’intera area del ritrovamento è stata sottoposta a disinfestazione. Dall’Ausl: «Quasi certamente si è trattato di una grave broncopolmonite. Resta comunque da capire perchè i due animali non avevano la matricola identificativa all’orecchio».
La segnalazione era partita da giorni, ma solo ieri mattina la carcassa del vitello morto è stata rimossa dal luogo. L’altro vitello, trovato moribondo, era infatti spirato in un allevamento della zona, dove era stato portato nel tentativo di salvarlo, poche ore dopo il ritrovamento da parte dei carabineri. I due vitelli erano stati abbandonati in un campo di erba medica, generalmente utilizzata per l’alimentazione di vacche da latte. Il fatto che i due animali fossero sprovvisti della matricola identificativa per risalire alla stalla di appartenenza ha fatto nascere tra allevatori e residenti il sospetto e il timore che ci si trovasse di fronte a un’infezione batterica contagiosa. Ieri mattina, intorno alle 8, la ditta incaricata dal Comune ha effettuato la rimozione del corpo del vitello da via Pazzano. L’intervento è durato circa mezz’ora. A metà mattinata, invece, si è provveduto a disinfestare l’area. Sul posto è intervenuto personale della ditta Aernova di Modena, che ha sparso sul terreno sali quaternali d’ammonio e calce viva. Dall’Ausl, il direttore del servizio veterinario provinciale Giorgio Nannetti fa sapere che i veterinari che hanno eseguito l’esame autoptico hanno rilevato «lesioni anamo-patologiche nei polmoni, imputabili a una grave e seria broncopolmonite».  «Non è detto che gli animali siano di un allevamento locale, in quanto nelle condizioni in cui sono stati ritrovati non sono identificabili - afferma Nannetti - Lo stato di denutrizione in cui vessavano è riconducibile alla malattia, quasi certamente una broncopolmonite. Lo dimostrano anche le difficoltà respiratorie del vitello morto nell’allevamento. La certezza in medicina non esiste, ma i sintomi non sono riconducibili a malattie infettive trasmissibili. Escludo il rischio epidemia». Sulla vicenda, intanto, continuano gli accertamenti per individuare la provenienza dei due animali. Dalla Ausl fanno sapere di non aver ricevuto denunce di furti o smarrimenti bestiame. - Evaristo Sparvieri

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