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domenica 26 settembre 2010

Cgil: dubbi sul calo degli infortuni

a Gazzetta di Modena — 20 settembre 2010   pagina 11   sezione: CRONACA  

Gli infortuni sul lavoro in provincia sono in calo. Ma per la Cgil le cifre - pur positive - nascondono una realtà diversa: la diminuzione, attestata dalle statistiche, potrebbe essere legata alla mancata denuncia degli incidenti in cantieri ed aziende, almeno di quelli meno gravi. Anche colpa della precarietà, della flessibilità, che mette il dipendente in una condizione di debolezza nei confronti del datore di lavoro. Così i dipendenti a tempo determinato tacciono per il rischio di perdere il posto.  
Meno infortuni, ma non è solo merito dell’aumentata attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro. “Il primo dato che emerge - sottolinea la Cgil modenese - è che a partire dal 2004, a fronte di un calo significativo del dato generale degli eventi, rimane invece quasi stazionario il numero dei infortuni che producono invalidità permanente, ossia quegli infortuni di una certa gravità a fronte dei quali l’Inail elargisce un indennizzo o addirittura, nei casi più gravi, una rendita mensile. Cosa può significare? Come può un fenomeno diminuire vistosamente nel solo dato generale (numero totale degli infortuni) e non diminuire quasi per nulla in una delle sue componenti (infortuni gravi)? L’attuale sistema di accesso al mondo lavoro (con prevalenti contratti a tempo determinato) può scoraggiare i lavoratori nel denunciare alcuni eventi infortunistici lievi. Il datore di lavoro, a fronte di una denuncia e relative conseguenze (aumento del premio Inail, eventuali strascichi a livello penale, problemi con talune certificazioni) potrebbe infatti orientarsi verso un’eventuale non riassunzione del lavoratore con contratto a termine. Non a caso, se si esclude il 2007, è dal 2004 (anno successivo al varo della legge sulle assunzioni più flessibili) che il dato degli infortuni lievi diminuisce percettibilmente: anzi si potrebbe dire che quasi tutto il calo di infortuni è relativo a quelli di lieve entità”. Per quanto riguarda la Convenzione che ha preso il via in Provincia e finalizzato a redigere una sorta di linea guida destinata alle imprese per aiutarle a districarsi nei meandri delle normative sulla sicurezza, la Cgil esprime il proprio rammarico per aver chiesto nelle opportune sedi di poter includere in questo progetto il sindacato (che a Modena ha sempre svolto un ruolo attivo sulla sicurezza), senza però ottenerne il coinvolgimento. “Segnaliamo però che spesso le organizzazioni datoriali, quando tengono corsi sulla sicurezza alle ditte loro associate, dimenticano di far presente che la figura sindacale del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) deve a pieno titolo essere integrata e coinvolta nelle dinamiche aziendali volte a garantire maggiore sicurezza sul lavoro. Il coinvolgimento degli Rls raramente avviene e tale mancanza si configura come disapplicazione delle norme ed è sanzionabile con un’ammenda da 2mila a 4mila euro. Nonostante l’obbligo di legge, ci risulta che siano rarissime le occasioni in cui i datori di lavoro in questi anni sono stati sanzionati”. - Evaristo Sparvieri

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