Due giorni dopo il blitz anarchico contro Livia Turco, con un lancio di volantini antirazzisti al dibattito sul Cie, tra i volontari della Festa del Pd c’è chi si è detto peplesso. La situazione, sedata dalla sicurezza, ha evitato contestazioni maggiori, comunque lontanissime da quelle di Torino per Schifani e Bonanni. E il questore infatti tranquillizza: «Non era una situazione critica».
«I siti degli anarchici sono monitorati. La contestazione è stata una dimostrazione di dissenso. Non siamo in uno Stato di polizia e nessuno ci ha segnalato una situazione di criticità tale da comandare la Digos». Così il questore Salvatore Margherito commenta l’episodio di martedì, quando un gruppetto di anarchici ha contestato l’intervento di Livia Turco sul Cie di Modena con un lancio di volantini antirazzisti. Tra i volontari, che hanno negli occhi i recenti fatti di Torino e gli scontri dei mesi scorsi in città, ci si è chiesti se fosse necessario un intervento della Digos. Perplessità girate al questore, che spiega: «La Digos interviene su segnalazione. L’episodio non ha visto chiamate nè al 112, nè al 113. Il dibattito è subito tornato nella normalità». Per quanto riguarda l’attività della Digos nel corso della festa, Margherito spiega che «negli anni scorsi c’erano dibattiti tra parti contrapposte che hanno comportato un maggior numero di interventi. Ciò non toglie che al presentarsi di situazioni di criticità, siamo pronti e comandiamo ad intervenire anche quest’anno». Sui contenuti del dibattito e sulla contestazione, intanto, non è mancata la polemica politica. «Il dibattito ha visto la “strana” alleanza tra sedicenti “antimperialisti” e qualche esponente del centrodestra modenese - dichiara il consigliere regionale Pd, Luciano Vecchi - Due forme di estremismo convergenti nell’attacco alla politica riformista del Pd». Per Vecchi, «l’immigrazione è un pilastro dell’economia e le politiche del centrodestra sono fonte di insicurezza sociale». Immediata la replica del consigliere Pdl Leoni: «Vecchi guardi alla fallimentare politica della sinistra che privilegia anarchici e clandestini». (e.s.)
«I siti degli anarchici sono monitorati. La contestazione è stata una dimostrazione di dissenso. Non siamo in uno Stato di polizia e nessuno ci ha segnalato una situazione di criticità tale da comandare la Digos». Così il questore Salvatore Margherito commenta l’episodio di martedì, quando un gruppetto di anarchici ha contestato l’intervento di Livia Turco sul Cie di Modena con un lancio di volantini antirazzisti. Tra i volontari, che hanno negli occhi i recenti fatti di Torino e gli scontri dei mesi scorsi in città, ci si è chiesti se fosse necessario un intervento della Digos. Perplessità girate al questore, che spiega: «La Digos interviene su segnalazione. L’episodio non ha visto chiamate nè al 112, nè al 113. Il dibattito è subito tornato nella normalità». Per quanto riguarda l’attività della Digos nel corso della festa, Margherito spiega che «negli anni scorsi c’erano dibattiti tra parti contrapposte che hanno comportato un maggior numero di interventi. Ciò non toglie che al presentarsi di situazioni di criticità, siamo pronti e comandiamo ad intervenire anche quest’anno». Sui contenuti del dibattito e sulla contestazione, intanto, non è mancata la polemica politica. «Il dibattito ha visto la “strana” alleanza tra sedicenti “antimperialisti” e qualche esponente del centrodestra modenese - dichiara il consigliere regionale Pd, Luciano Vecchi - Due forme di estremismo convergenti nell’attacco alla politica riformista del Pd». Per Vecchi, «l’immigrazione è un pilastro dell’economia e le politiche del centrodestra sono fonte di insicurezza sociale». Immediata la replica del consigliere Pdl Leoni: «Vecchi guardi alla fallimentare politica della sinistra che privilegia anarchici e clandestini». (e.s.)
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