«Noi siamo in una posizione fortunata - spiega Stefano Rovatti del ristorante Ponte Alto da Anna, proprio all’imbocco del parcheggio della festa - Il nostro locale è una sorta di stand esterno. Ad esser penalizzati sono i ristoranti lontani. I nostri incassi sono vincolati alla festa: se hanno il pienone, lo abbiamo anche noi. Se l’anno prossimo si spostano in Fiera, chiederò di aprire uno stand». All’interno della festa, basta una domanda a scatenare l’interesse. I volontari concordano nel ritenere i loro prezzi concorrenziali. «Se si vogliono spettacoli gratuiti - spiega Ivo Costa del circolo S. Lazzaro Modena est - da qualche parte i soldi bisogna prenderli». A Villa Staggia, gestito dal circolo Area nord, snocciolano il listino: «Il filetto all’aceto balsamico costa 9 euro. I tortelloni costano 6 euro - affermano - Sono prezzi congrui». I privati, per allinearsi ai ristoranti dei volontari, hanno abbassato i prezzi di alcune portate di 1 o 2 euro. Per ammissione di Malavasi, i più cari sono Terra di Siena e Sapori delle Langhe: «Offrono prodotti regionali come il Barolo e il Chianti», dice. Al ristorante Tradizionale c’è Riccardo Bigoni del circolo di Sassuolo: «Secondo me sono cambiate le abitudini. Oggi le famiglie non spendono più come prima». E mentre la serata comincia a animarsi, conclude: «Non bisogna dimenticare che chi viene a mangiare qui da noi lo fa anche per motivi politici». (e.spa.)
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