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lunedì 13 settembre 2010

Pd, meno ristoranti e più fast food nelle feste di partito

 C’è tanta carne al fuoco. E non solo metaforicamente. Si apre l’ultima settimana della Festa del Pd e, tra gli organizzatori, si pensa già a cosa mettere in campo nelle prossime edizioni. A partire da una riduzione del numero di ristoranti presenti tra gli stand. Dal 2012, invece, al via il “trasloco” da Ponte Alto. Si va verso la Fiera?  «
Stiamo cercando un’area con 3 requisiti: deve essere vicina alla tangenziale, già urbanizzata e con un numero di parcheggi significativo». L’identikit tracciato da Demos Malavasi, responsabile Pd dell’organizzazione, conferma alcune voci che si rincorrono da tempo: le prossime feste del Pd potrebbero essere organizzate in zona Fiera. Quel che è certo, è che l’edizione di quest’anno - entrata nella settimana conclusiva - è una delle ultime che si svolge a Ponte Alto.  Secondo quanto riferisce Malavasi, l’area in affitto a Ponte Alto «potrebbe essere utilizzata al massimo fino al 2012, per questo si stanno già valutando soluzioni alternative». Un “trasloco” legato ai destini di un’area edificabile «sulla quale è probabile che la proprietà intenda costruire» e su cui il Pd paga un affitto rinnovabile annualmente di 150mila euro (che contempla anche l’utilizzo dei magazzini).  E mentre Malavasi annuncia che il traguardo fissato dei 300mila euro di utili da destinare al finanziamento del partito è a un passo, sul fronte organizzativo si delineano altre novità. A margine delle recenti polemiche del presidente dei ristoratori Confcommercio, Luca Marchini, che ha evidenziato l’eccessivo numero di ristoranti all’interno della festa, parlando di «concorrenza sleale» e proponendo un tavolo di confronto per cambiare la normativa regionale sulla ristorazione in caso di sagre e di eventi, non si è fatta attendere la risposta del Pd. Demos Malavasi e Eudes Canali, responsabile dei volontari, fanno sapere che il numero dei ristoranti, grande attrattiva della festa, potrà subire delle riduzioni. Una soluziome a tutto vantaggio di punti ristoro “mordi e fuggi”: «Bisogna andare incontro alle esigenze delle persone - spiega Eudes Canali - Nelle prossime edizioni si potrebbero avere 10 ristoranti e 10 punti ristoro. Già quest’anno abbiamo introdotto novità, come un’unica pizzeria e l’apertura alle tipicità regionali». Quanto alla polemica sui prezzi elevati dei menù, Malavasi e Canali concordano: «I prezzi sono bloccati dal 2007. Nessuna concorrenza sleale. La festa crea un indotto che fa girare l’economia».

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