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lunedì 13 settembre 2010

Turismo, albergatori in affanno

 Tiene il mercato degli affitti, in calo il settore alberghiero. E’ tempo di bilanci per gli operatori turistici dell’Appennino. La tendenza sembra confermare un andamento registrato negli anni scorsi.  La situazione peggiore arriva da Guiglia . «Le case ci sono - spiegano dall’immobiliare Vignola - I clienti mancano. A quanti turisti abbiamo affittato case? Zero. Ma è da tempo che non abbiamo mercato di locazione stagionale. I nostri affitti riguardano situazioni lavorative temporanee». Se a Guiglia l’affitto di case estive registra un record negativo, diverso è il discorso negli altri Comuni dell’Appennino, nei quali, tra alti e bassi e nell’ambito di una flessione più o meno generalizzata, il settore immobiliare sembra aver tenuto.  «E’ andata bene - dice Franca Cantella dell’immobiliare La Pineta di Sestola - Abbiamo una decina di appartamenti e li abbiamo affittati tutti. La nostra è una clientela affezionata». Anche a Pavullo , dall’Abitur, commentano positivamente: «La stagione è stata nella norma - spiega Gabriele Lorenzi, uno dei titolari - Direi che c’è stata una piccola ripresa, con segnali di ottimismo. Il nostro è turismo di anziani. Quest’anno c’è stato un movimento del 10-15% in più rispetto all’anno scorso».  Piena soddisfazione anche allo Studio Cimone di Fanano : «Quest’estate è andata bene e non abbiamo registrato cali di locazione - afferma Stefano Zanarini - Che tipo di clientela? Molti affezionati e qualche faccia nuova». Nella norma anche la stagione a Fiumalbo . Così commenta Lidia Serafini dell’agenzia La Rocca: «Nessuna diminuzione di presenze. Qualche appartamento sfitto c’è ogni anno». A livello di locazione immobiliare, una flessione sembrerebbe aver interessato Pievepelago e Lama Mocogno . Almeno stando a quanto riferiscono rispettivamente l’immobiliare Manfredini e l’agenzia di Marco Bellori. «C’è stato un calo del 10-15% - spiega quest’ultimo - A parte qualche anziano, nessuno fa più stagioni lunghe. Le famiglie restano al massimo 15 giorni». «Abbiamo avuto molte meno richieste - conferma Sonia Sinicato dell’agenzia Manfredini - Ma non è colpa solo della crisi. Il maltempo di agosto non ci ha aiutato. La situazione non è tragica, ma di sicuro non è all’altezza degli anni scorsi».  Diverso è il discorso legato agli alberghi. La crisi, in questo settore, sembra essersi avvertita con maggior peso. Cambiano le abitudini dei turisti (che sostano solo per pochi giorni), si conferma un turismo di “seconde case” e, oltre alla crisi, anche il maltempo ha fatto la propria parte.  «La crisi si è sentita - ammettono dal ristorante hotel Cimone di Lama - Soprattutto ad agosto, quando il tempo non è stato buono». Anche all’albergo Calvanella di Sestola confermano il calo: «Intorno al 20% - dice Barbara Milani - I clienti si fermano per pochi giorni». Sempre a Sestola, all’Hotel Capriolo, Matteo Lenzini spiega: «Incrementi di presenze non ci sono stati. Poco movimento quest’anno, e soprattutto giornaliero. Bisogna farsi dei clienti e tenerseli stretti». A Pievepelago un problema è stata l’interruzione della provinciale 324 per Riolunato: «Parlando con altri gestori della zona - dice Gloria Serafini dell’albergo Monte Nuda - l’interruzione della strada ci è costata circa il 30% di presenze in meno». - Evaristo Sparvieri

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