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martedì 7 dicembre 2010

Festività, sessanta assunzioni

Fonte: flickr
Lo shopping di Natale è partito, i commercianti si preparano ad affrontare un un mese di “fuoco” che durerà fino a gennaio inoltrato con i saldi. La speranza è che il Natale scacci il fantasma di una crisi che ha diminuito il volume delle vendite. E per affrontare l’atteso arrembaggio dei clienti, tanti gli esercizi commerciali che in questo periodo fanno ricorso a personale extra, assunto per un mese o poco più, con il compito di “dare una mano” o semplicemente di impacchettare i regali.  Come da “Trend”, in piazza Mazzini, dove Riniero Zuffi, definisce le previsioni non rosee: «Soprattutto a novembre - spiega - noi commercianti viviamo un mese morto». Nel negozio, che tratta abbigliamento maschile, sono due le persone che servono i clienti: «Sotto Natale, in caso di emergenza, prenderemo una ragazza a chiamata, come già abbiamo fatto in passato». Nunzia Lombardi, commessa di “Oltre”, insieme alle sue colleghe si sta organizzando: «Anni fa si prendeva qualche ragazza, ora non più - racconta - Siamo in tre e ci turniamo a vicenda».  Secondo i dati forniti dalla agenzia interinale “Adecco”, su Modena ci sono richieste di 60 persone per il picco natalizio. Allestimenti di generi vari, cassiere, banconisti di gastronomia e allestimenti ortofrutticoli i profili richiesti, soprattutto dalle catene di grande distribuzione. Il periodo di assunzione varia dal mese fino al mese e mezzo, con contratti part-time, tra le 8 e le 24 ore settimanali. «Il picco di inserimenti si registra tra la seconda settimana di dicembre e la seconda settimana di gennaio - afferma Giovanni Rossi, responsabile di zona - in alcuni casi il periodo viene prolungato. Nelle grandi distribuzioni, il 40% delle assunzioni temporanee viene poi inserito in pianta stabile, fenomeno che interessa meno gli altri esercizi commerciali». Lo stesso quadro è tracciato anche da Alessandro Sapori dell’agenzia “Lavoropiù”: «Di solito l’aumento di commessi nel periodo natalizio è visibile, ma non enorme, e dura fino all’anno nuovo. Il picco a metà dicembre».  Da “Intimissimi”, in via Emilia, hanno già assunto una ragazza: «Abbiamo preso una persona in più sperando che la stagione vada bene - dice Ottavia Ferri - Ha un contratto stagionale che dura fino ai saldi». Niente aumento di personale temporaneo, invece, alla “Geox” e alla “Stefanel”: «Per noi il Natale non rappresenta il periodo lavorativo più intenso - spiega Carmela Vangone, gestrice del punto vendita “Geox” di via Emilia - Ci sono le aperture straordinarie, ma i nostri prodotti sono venduti soprattutto ad ottobre. In totale siamo in tre: una full-time e due part-time». «Saremo aperti tutte le domeniche e avremo più ore di lavoro - afferma Sara Bertacchini, una delle 5 commesse “Stefanel” - alcune di noi sono full-time, altre part-time. Mai preso personale aggiuntivo sotto le feste».  Da “Tezenis” sono ancora indecisi. Susy de Matteo, responsabile del punto vendita, ricorda che in passato veniva preso del personale in più: «Quest’anno non lo so. Speriamo che, dopo la crisi, il Natale sia diverso - continua - Nel caso venga aggiunta una persona, avrà un contratto stagionale fino all’inizio dei saldi».  Tra le attività ad esser prese d’assalto nel periodo natalizio, non mancano profumerie e negozi di oggettistica. Ma Roberta Romandini, titolare della bigiotteria “Stellaz”, non pensa di far ricorso ad altro personale: «Il flusso finora è stato basso, ma è già passato qualcuno per farsi un’idea di cosa regalare. Qui siamo una full-time e due part-time, più una ragazza che viene solo le domeniche».  In uno dei punti vendita di “Marco e Luisa Vaccari”, verrà presa una “ragazza pacchetti”. Stessa cosa in un altro punto vendita della catena, qualche decina di metri più in là: «Dal primo dicembre saremo aperti anche il giovedì pomeriggio e la domenica - spiega Germana Gianelli, dipendente da 30 anni - Per i regali è ancora un po’ presto, ma una ragazza verrà ad aiutarmi, per i pacchetti e come aiuto vendita. Le chiamiamo ogni anno. Sono universitarie volenterose di lavorare, che dipendono dai genitori e che cercano di arrotondare le loro entrate».

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