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domenica 12 dicembre 2010

Impianto di bitume, ridotte le emissioni delle polveri

fonte:giustizia-amministrativa.it
 SAVIGNANO. Aria tesa tra Provincia e Comitati in vista dell’udienza definitiva di martedì prossimo, quando il Tar di Bologna deciderà le sorti dell’impianto di bitume di Magazzino. Oggetto della polemica, una recente modifica all’autorizzazione delle emissioni dell’impianto, da 30 a 20 millesimi di grammo per metro cubo. I comitati: «Questa modifica riconosce la validità di una nostra rivendicazione, che è parte del ricorso, segnalata a luglio 2008 e giudicata a suo tempo errata. Solo in dirittura d’arrivo della sentenza, la Provincia corregge il limite».  Un’accusa, quella del Comitato tutela territorio di Savignano e del Comitato bazzanese ambiente e salute, che l’assessore provinciale all’ambiente, Stefano Vaccari, rispedisce ai mittenti: «Non facciamo atti sulla base di ricorsi - afferma Vaccari - a fine agosto è entrata in vigore una modifica alla parte quinta del Codice dell’ambiente, il decreto legge 128/2010, che ha portato a un chiarimento nell’interpretazione della norma. Chiarimento che ha prevalso sulla valutazione della precedente autorizzazione e che ci ha portato ad applicare il limite di emissioni nazionale al posto di quello regionale, comunque tutt’ora applicato in altri impianti in virtù di autorizzazioni precedenti».  Ma è proprio sull’interpretazione della normativa - su cui si potrebbe giocare parte del ricorso di atti impugnati dal 2009 da Italia Nostra - che i comitati puntano il dito: «Per la terza volta dalla data del ricorso, la Provincia ha modificato l’autorizzazione alle emissioni dell’impianto. Questa volta ha ridotto il limite sulle polveri, da 30 a 20 millesimi di grammo per metro cubo di emissioni, allineandosi a quanto prevede il decreto 152/2006. Si sappia però che tale “errore” nell’autorizzazione è stato da noi segnalato alla Provincia già a luglio 2008». Secondo i comitati, la Provincia «rispose in Conferenza dei servizi, che la nostra interpretazione della norma vigente era “completamente errata” e che avrebbe continuato ad applicare il limite del 1988. Ci è voluto un nuovo decreto per farle conoscere la corretta interpretazione, che arriva a due anni di distanza, e solo in prossimità della sentenza». «Tali errori hanno costi per la collettività, sia di natura economica che salutistica. - concludono dai comitati - Dal 3 aprile 2006, data di emanazione della normativa vigente, la Provincia ha avuto tempo per informarsi ed applicare le regole. Vorremmo evidenziare la leggerezza con la quale è stato trattato un’importante questione ambientale, negando l’esistenza delle irregolarità, e sollevare la preoccupazione per il fatto che ci sono altri impianti di quel tipo, che forse hanno funzionato dal 2006 con limiti sulle emissioni superiori rispetto a quanto previsto dalla legge». Per Vaccari, «l’impianto di Savignano ha dispositivi di abbattimento delle polveri che consentono emissioni anche inferiori ai 20 millesimi di grammo per metro cubo».

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