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giovedì 16 dicembre 2010

La giunta: «Violenze causate dal Guernica»

fonte:gazzettadimodena.gelocal.it
 Istituzioni, sindacati, persino gli studenti. Nel giorno più caldo della protesta anti Gelmini, compatta arriva unanime la condanna dei disordini che si sono verificati ieri in città.  Traffico in tilt e scene da guerriglia urbana nell’autostazione, nella stazione dei treni, lungo via Giardini, con lanci di petardi e un caotico spostamento di cassonetti. La maggior parte dei soggetti istituzionali punta il dito contro i ragazzi del centro sociale “Guernica” e contro gli studenti autonomi di StudAut, indicati come responsabili dei disordini. A cominciare dall’amministrazione comunale: «La scuola non c’entra nulla con il corteo del Guernica - affermano dalla Giunta - che ha assunto forme inaccettabili. Dispiace che ne abbiano fatto parte anche studenti modenesi. E’ bene evitare di fare confusione con l’altra manifestazione, che si è svolta ieri, organizzata da Cgil, Gilda, precari e studenti, dove il malcontento non si è tradotto in protesta anarchica e distruttiva, ma ha sempre mantenuto forme civili e toni rispettosi».  E sono gli stessi soggetti chiamati in causa dal Comune - studenti, precari, Gilda, Cgil - a voler sottolineare una serie di distinguo nelle responsabilità degli scontri. Anche i giovani appartenenti alla Rete degli studenti, uniti nei cori di protesta, tengono a specificare di volersi dissociare dalla manifestazione che si è svolta, «contemporaneamente alla nostra, a nome degli Studenti autorganizzati di StudAut, distinta e separata dalla nostra azione»: «Noi ci dissociamo dai metodi e dagli obiettivi di tale frangia studentesca», concludono i ragazzi della Rete.  «La manifestazione promossa da Flc Cgil, insieme al sindacato Gilda insegnanti, ai lavoratori della scuola e dell’università, agli studenti e ai genitori si svolta in modo pacifico e democratico, con la partecipazione di 700 persone - afferma il segretario Flc Cgil Stefano Colombini - Diversi gli interventi sul ddl Gelmini, che consideriamo farraginoso e inapplicabile perchè non risolve i problemi dell’Università».  Il presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti, parla di «degenerazioni inaccettabili»: «La protesta è legittima, ma studenti e insegnanti devono stare attenti a non farsi strumentalizzare. Troppe volte nella nostra città le manifestazioni degenerano in episodi violenti». Concetti espressi in coro anche dal Pd modenese, con il segretario cittadino, Giuseppe Boschini, che definisce gli scontri alla stazione «atti teppistici che non hanno nulla a che spartire con la civilissima protesta di studenti e insegnanti».  Per Boschini, gli scontri sono stati causati da «professionisti della provocazione» che sono riusciti a diventare «i protagonisti di manifestazioni di violenza incompatibili con la tradizione di civismo e di tolleranza della nostra città»: «Esprimiamo solidarietà alle forze dell’ordine che hanno saputo gestire con fermezza e misura un situazione difficile e a coloro che hanno manifestato pacificamente per il diritto allo studio, vedendo in parte oscurate le loro ragioni».  Nella solidarietà alle forze dell’ordine e nella condanna degli scontri si aggiungono anche le voci degli esponenti del Pdl. «L’aggresione agli agenti nei pressi della stazione conferma che ci troviamo davanti ad una vera strategia della tensione da parte degli autonomi» commenta il consigliere regionale Andrea Leoni, ipotizzando che le manifestazioni contro la riforma siano «monopolizzate in maniera coordinata e continua da violenti che non hanno nulla a che fare con le rivendicazioni degli studenti».  «Coloro che asssaltano le forze dell’ordine devono finire a processo», stigmatizza il coordinatore Pdl Enrico Aimi. «Ancora aggressioni e violenza - sottolinea il consigliere provinciale del Pdl Luca Ghelfi - non si può mettere in dubbio la buona fede di molti ragazzi, ma gli episodi di ieri non sono “atti di bullismo isolati”, bensì azioni di gruppi organizzati e infiltrati nei movimenti degli studenti». Per il consilgliere comunale Lega Nord, Stefano Barberini, ci sono stati «“soliti noti” che approfittano par far danni e creare disagi», mentre per Sergio Celloni di Mpa «la protesta è ormai nelle mani dei violenti». - Evaristo Sparvieri

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