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domenica 19 dicembre 2010

«Trattative con Stud Aut ma avevano già deciso: volevano i disordini»

fonte:viaemilianet.it
 «Gli scontri hanno oscurato i veri motivi della protesta. Abbiamo cercato fino all’ultimo di trattare con i ragazzi di Stud Aut per organizzare un unico grande corteo pacifico, ma il loro obiettivo era solo “dare fastidio”». E’ lo sfogo di una rappresentante d’istituto di un liceo modenese. La ragazza (anonima solo perchè minorenne) racconta la sua verità sui fatti di martedì, quando un corteo non autorizzato ha seminato disordini per la città: «Stud Aut ha mischiato le carte in tavole - precisa - Non hanno informato i ragazzi sul fatto che non erano autorizzati».


 Un quadro, quello raccontanto dalla rappresentante, che chiarisce genesi e responsabilità negli scontri, confermando gran parte delle ricostruzioni effettuate nelle cronache successive al giorno della manifestazione.
 Immaginavate che il corteo sarebbe degenerato?
 «Fino al giorno prima della manifestazione, abbiamo fatto riunioni tra i rappresentanti degli istituti modenesi e le sigle organizzatrici per cercare di far rientrare le intenzioni di Stud Aut e del Cas (Collettivo autonomo studentesco, ndr), che volevano veicolare il disagio verso forme estreme. Non c’è stato verso per raggiungere un accordo. Il Muratori e il Wiligelmo sono state le sole scuole che si sono opposte ufficialmente al corteo di Stud Aut. Le altre o vi hanno aderito oppure non hanno preso posizione ufficiale».
 Perchè organizzare un corteo parallelo?
 «Stud Aut non voleva sfilare sotto sigle e bandiere».
 Ovvero?
 «I volantini della manifestazione erano stati stampati con il logo “Rete degli studenti” e questo fatto non andava giù. Cas e Rete degli studenti da anni si fronteggiano, contendendosi il 20% degli studenti modenesi».
 Tutto è nato solo per un logo? Un po’ pochino...
 «In realtà anche le origini della contestazione erano differenti: loro protestavano genericamente contro il Governo. Noi solo contro la riforma Gelmini, che crediamo comporti tagli indiscriminati al mondo dell’istruzione, penalizzando lavoratori di scuola e università e noi studenti. Motivi validi, oscurati ingiustamente dagli scontri».
 Quando i due cortei si sono separati?
 «I due cortei non sono mai stati uniti. Quallo di Stud Aut è partito alle 9. Noi abbiamo iniziato a sfilare intorno alle 10.30».
 Chi guidava il corteo autonomo?
 «Rappresentanti di istituto vicini al Cas. Le loro parole d’ordine erano “bloccare la città”. Slogan comparsi anche nei loro di volantini. Hanno ingannato i ragazzi».
 Perchè?
 «Hanno fatto credere a molti studenti che il loro era il corteo autorizzato e che il nostro, al quale hanno partecipato 750 persone, tra cui genitori, insegnanti, personale Ata e sindacati, era invece quello non autorizzato».
 I collettivi studenteschi avevano un piano preciso?
 «No. Uno dei loro slogan era “indovina che occupiamo”. I ragazzi in testa ci hanno detto che non avevano un programma definito. Volevano semplicemente “dar fastidio”».
 Organizzerete altre manifestazioni?
 «Vedremo. Organizzare questa manifestazione è stato molto faticoso. Fa rabbia sapere che viene fatta di tutta l’erba un fascio, e che non vengono distinti coloro che portano avanti le proprie ragioni da chi vuole solo creare disordini».

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