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martedì 1 marzo 2011

Consulenze: Provincia batte Comune


 Provincia batte Comune 104 a 631. Secondo i dati diffusi dal ministero per la Pubblica Amministrazione, nell’ambito dell’Operazione trasparenza avviata nel giugno 2008 dal ministro Brunetta, al 14 febbraio sono 104 le consulenze e gli incarichi affidati dalla Provincia di Modena a personale esterno, trasmessi all’Anagrafe delle prestazioni: 527 in meno rispetto a quelle indicate da Piazza Grande. Il tutto per un ammontare complessivo che si aggira sui 2 milioni e 300mila euro.
 Provincia più virtuosa del Comune o meno sollecita nel comunicare? Anche in questo caso, nei dati ministeriali potrebbero mancare tutte le consulenze del secondo semestre 2010. Ma è difficile - sebbene non impossibile - immaginare che si riescano ad assegnare più di 500 consulenze in sei mesi: da viale Martiri, in ogni caso, sfuggono a qualunque paragone, preferendo parlare cavallerescamente di enti diversi con competenze diverse. Mancano, tra i dati diffusi dal ministero, cifre astronomiche. Molte le consulenze per decine di migliaia di euro, su periodi mediamente lunghi. Una la consulenza di rilievo: oltre 300mila euro, ma spalmata su 4 anni (risale al 2006 e termina al 2010): nel giro di consulenze che negli enti della nostra regione muove 231.400.733 euro (di cui 83.318.784 euro già erogati), anche tra i collaboratori provinciali c’è infine chi raccoglie solo le briciole, racimolando appena qualche centinaia di euro a prestazione.
 Da viale Martiri, comunque, dimostrano di avere idee chiare e cinghia stretta. Della scure dei tagli e delle riduzioni delle spese non è esente nessuno. Men che meno istituzioni, come quelle provinciali, più volte finite nel mirino del dibattito politico nazionale, dove si è vociferato di abolizione dell’ente.
 «La riduzione delle collaborazioni e delle consulenze esterne è un percorso avviato nel 2009 nell’ambito di un’attività di riorganizzazione che ha permesso la riduzione delle posizioni dirigenziali, oltre a prevedere un piano di stabilizzazioni del personale», afferma Marcella Valentini, assessore al Bilancio.
 Secondo Valentini, «il processo di riorganizzazione della struttura è legato a un riposizionamento dell’ente più su funzioni di programmazione e coordinamento: l’obiettivo è una ulteriore semplificazione amministrativa, maggior efficienza e una riduzione dei costi generali».
 Dal punto di vista finanziario, inoltre, si è operato «per non fare pesare sul bilancio il costo di tipo di figure professionali», sottolinea l’assessore, spiegando come dal 2008 al 2010 il costo dei Cococo sia passato da 1 milione e 422mila euro a 613 mila, solo 177mila dei quali però a carico dell’ente: «Il resto è finanziato dal Fondo sociale europeo, dalla Regione o da altri soggetti nell’ambito di specifici progetti che richiedono appunto l’utilizzo di competenze particolari non sempre disponibili nell’ambito del nostro personale».
 Allo stesso modo, da viale Martiri della Libertà aggiungono che il costo della partite Iva tra il 2008 e il 2010 è passato da 1 milione e 300 mila euro quasi tutto a carico del bilancio della Provincia a 1 milione e 226 mila euro, di cui però solo 522 mila euro su risorse provinciali. Nel settore delle progettazioni il calo più significativo: da 1 milione e 631 mila euro nel 2008 a 445 mila euro del 2010, ma «qui purtroppo - conclude Valentini - dobbiamo registrare il calo di iniziative dovuto alla diminuzione di risorse che riguarda il settore dei lavori pubblici a causa dei tagli del governo».
- Evaristo Sparvieri

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