Cerca nel blog

giovedì 24 marzo 2011

Unione: accordo con i dipendenti

 VIGNOLA. Premi di produttività 2010 che si aggirano su una cifra di 1.200 euro annuali. É uno dei termini dell’accordo quadro per la produttività dei dipendenti di tutti gli enti dell’Unione Terre di castelli, siglato lunedì nel corso di un’assemblea al circolo Arci di via Caselline.
 Sono più di 600 i lavoratori coinvolti, dipendenti dell’Unione Terre dei castelli, dell’Asp “Gasperini” e dei Comuni aderenti all’Unione: da Vignola a Spilamberto, da Castelnuovo a Castelvetro a Savignano, fino a Marano, Zocca, Guiglia. Enti nei quali, a cominciare dalla prossima settimana, partiranno gli incontri per raggiungere i singoli accordi decentrati, e rendere così esecutive le indicazioni fornite dal documento siglato lunedì sera.
 I lavoratori sono stati chiamati ad esprimersi sulla contrattazione aziendale del 2010, unica per tutti gli enti dell’Unione, che coinvolge 693 lavoratori a tempo indeterminato e circa 100 lavoratori a tempo determinato.
 Numerosi i punti dell’accordo, che si è concentrato sulla salvaguardia degli stipendi dei lavoratori, lasciando inalterato il fondo di produttività rispetto agli anni precedenti: 3.195.000 euro il totale delle risorse per la contrattazione decentrata degli 8 Comuni dell’Unione e dell’Asp, relativi all’anno 2010.
 Soddisfazione dai sindacati di categoria, Fp Cgil, Fp Cisl, Fiadel e Sulpm: «L’accordo siglato rappresenta un’ottima misura anticrisi - spiega Roberto Melotti della Cisl Funzione pubblica - da alcuni anni, nel distretto, oltre al contratto nazionale ci sono altri livelli di contrattazione coi singoli enti, in fatto di premi, responsabilità e carico di lavoro».
 In particolare l’accordo prevede che non ci siano disparità di retribuzione tra i dipendenti che svolgono analoghe funzioni nei differenti enti coinvolti: stipendi del personale amministrativo, della municipale, del personale tecnico, dei dipendenti degli asili nidi e delle strutture assistenziali dei singoli Comuni approntati ad un criterio di “omogeneità”.
 «L’omogeneità dei salari di tutte le amministrazioni locali dell’area ha consentito in questi anni una più razionale gestione del personale e ha facilitato numerose operazioni di mobilità tra enti di singoli dipendenti o di intere unità organizzative - spiegano dai sindacati - razionalizzando i costi della pubblica amministrazione locale e consentendo, pur in presenza di minori risorse trasferite dallo Stato agli enti locali, di mantenere un elevato livello di servizi pubblici».
 Ed è proprio su mobilità e omogeneità che puntano le organizzazioni sindacali per fronteggiare una crisi che non ha risparmiato il settore pubblico e che fa i conti con le misure finanziarie imposte dal governo, come il blocco degli aumenti contrattuali e del turn-over.
 «I lavoratori, in caso di trasferimenti in altra sede, non vedranno diminuire lo stipendio - aggiunge Melotti - e gli enti possono riorganizzarsi con maggiore facilità. In caso di trasferimenti, eventuali spese aggiuntive sostenute dai lavoratori potranno essere discusse, dal momento che ogni ente mantiene un margine di autonomia».
 Per le conseguenze dei tagli del personale, allo studio ci sono nuove misure per incentivare i premi di efficienza per quei lavoratori che, con maggior carichi di lavoro, riescono a generare forme di risparmio per gli enti di appartenenza.
- Evaristo Sparvieri

Nessun commento:

Posta un commento