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lunedì 22 febbraio 2010

Il Grande Fratello dell'informazione

Cinque giornalisti, isolati in un casolare di campagna. Senza radio, senza televisione e senza giornali. Senza smartphones e senza siti internet. Tagliati fuori da tutti i mezzi di informazione tradizionali, ad eccezione dei post pubblicati su Facebook e su Twitter. Riusciranno a essere informati su ciò che avviene al di fuori delle quattro mura domestiche? E soprattutto, che tipo di informazione riuscirebbero a fornire? 

È la domanda alla quale tenta di dare una risposta “Huis clos sur le Net”. Già ribattezzato il Grande Fratello dell’informazione,  “Huis clos sur le Net” (tradotto in italiano, suona più o meno: “Porte chiuse su internet”) è molto di più di un semplice reality.

Huis clos sur le Net” è un esperimento di sociologia dell’informazione, realizzato dalle Radio Pubbliche Francofone (RFP), associazione che riunisce le emittenti radiofoniche di Stato di Canada, Francia, Belgio e Svizzera. Un’iniziativa senza precedenti, con lo scopo di verificare l’efficacia di Twitter e di Facebook come fonti uniche di informazione. La tesi di fondo intende dimostrare che l’informazione che passa sui social network non è paragonabile a quella fornita da fonti ufficiali e accreditate. Social network e microblogging si stanno rivelando importanti strumenti di informazione, soprattutto in situazioni estreme, quali Paesi colpiti da calamità naturali o regimi in cui vige la censura.  Ma la loro importanza rimane la stessa anche nei Paesi in cui è presente un circuito di informazione libero, organizzato e gerarchizzato?

«Si dice sempre che i media tradizionali sono minacciati da queste fonti alternative. Ma quale lettura del mondo si ha attraverso Facebook e Twitter?», ha dichiarato Philippe Chaffanjon, direttore di France Info.

Il regolamento dell’esperimento è molto semplice. Dall’1 al 5 febbraio, cinque noti giornalisti radiofonici vivranno isolati in un cottage del Périgord, nel sudovest della Francia. Ogni giornalista, prima di entrare nel casolare, consegna il proprio cellulare e riceve un Pc senza contenuti. Nel computer sono abilitate soltanto le connessioni per accedere a Twitter e a Facebook. È assolutamente vietato linkare post che rimandano a siti web esterni, e i concorrenti dovranno cancellare gli account delle grandi testate, delle tv, delle radio e di ogni altro organo di informazione.

Benjamin Muller di France Info, Nour-Eddine Zidane di France Inter, Janic Tremblay di Première Chaîne de Radio-Canada, Anne-Paule Martin di RSR - La 1ère e Nicolas Willems di La Première-RTBF, i cinque protagonisti dell’esperimento, dovranno andare on air e condurre le loro rubriche giornaliere di informazione avendo a disposizione solo le notizie che trapelano dagli amici di Facebook e  di Twitter.
In numerosi blog l’esperimento è visto come un estremo tentativo dei media tradizionali di rivendicare un ruolo fondamentale nel circuito dell’informazione. Secondo Helen Jouan di France Inter, invece, l’obiettivo è «far vedere che ci sono diverse fonti di informazione e ognuna di queste ha la sua legittimità».

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