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lunedì 22 febbraio 2010

Lo sciopero degli stranieri che spopola sul web

Dopo il popolo viola del No B. Day, adesso è la volta del popolo giallo. La rete si mobilita ancora, questa volta a sostegno dei migranti che vivono in Italia, e indice per il prossimo primo marzo uno sciopero nazionale degli stranieri. Una giornata senza immigrati. Senza colf, senza filippini, senza operatori culturali. “24 ore senza di noi”. È questo il nome dell’iniziativa: «Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia incrociassero le braccia per un giorno?», si chiedono gli organizzatori. Una domanda che, alla luce dei tragici avvenimenti di Rosarno, è diventata quanto mai attuale.

Il tam-tam è cominciato su Facebook. Sul popolare social network è nato un gruppo, chiamato “Primo marzo 2010 sciopero degli stranieri”, che in circa un mese ha superato le ventimila adesioni: «Questo gruppo si propone di organizzare una grande manifestazione di protesta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società – si legge su Facebook – Questo gruppo nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli».

Ma dalla rete (dov’è sorto anche un blog), la mobilitazione si è rapidamente spostata verso la società civile, e in numerose città italiane sono nati comitati in sostegno dell’iniziativa: da Milano a Palermo, da Bergamo a Genova, passando per Bologna, Napoli, Perugia, Prato. In fase di costituzione sono i comitati di Vicenza, Verona, Pordenone, Imola, Rimini, Massa, Varese e Reggio Emilia.

«Siamo straniere e italiane, e facciamo lavori diversi – ha raccontato all’Ansa Stefania Ragusa, una delle tre coordinatrici nazionali della manifestazione – La nostra è una battaglia per i diritti, contro il clima di razzismo che si respira in Italia. Un brutto clima, e non solo per chi è vittima delle discriminazioni, ma per tutti». Poi ha continuato: «Chi non potrà astenersi dal lavoro potrà aderire simbolicamente in un altro modo, ad esempio astenendosi dagli acquisti».

I partecipanti alla manifestazione sono invitati ad indossare un nastro di colore giallo, «perché è stato già usato nella recente manifestazione "mettiti in giallo contro il razzismo", perché considerato il colore del cambiamento e perché non rimanda ad alcuno schieramento politico in particolare».

Il movimento è ispirato al gruppo francese “La journée sans immigrés : 24h sans nous”, che da qualche mese sta organizzando lo stesso sciopero in Francia. Il 17 gennaio, a Milano, la presentazione del manifesto ufficiale dell’iniziativa.

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