Cerca nel blog

mercoledì 12 maggio 2010

Fuori onda e dintorni (o La politica dei fuori onda)

Prima o poi ci cascano tutti. Qualche microfono rimasto acceso, un “nero” mandato con qualche secondo di ritardo e il patatrac è fatto. Cala la maschera ma non cala il sipario. I fuori onda possono mettere a repentaglio poltrone e alleanze, portando in scena ciò che nei copioni della politica dovrebbe essere gelosamente custodito dietro le quinte.


Uno degli ultimi a cascarci è stato il ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, tra i maggiori sostenitori del ddl sulle intercettazioni, che arriva a prevedere il carcere per le riprese “abusive” (è il cosiddetto emendamento “anti d’Addario”). Durante la registrazione di una puntata del programma di La 7 «Effetto domino», il ministro è stato protagonista di un vivace fuori onda con il presidente dell’Anm, Luca Palamara. Oggetto della contesa, il trasferimento dei pm in sedi disagiate. «Siete sindacalisti allo stato puro - ha detto il Guardasigilli - con questa storia dei trasferimenti state rovinando la giustizia». Immediata la replica di Palamara: «Guarda che si trovano i magistrati disponibili, a Roma ne ho già trovati tre. Se solo una volta ascoltaste...».

Prima del ministro Alfano, una sorte simile era toccata al presidente della Camera Gianfranco Fini. Era il novembre 2009, quando un microfono lasciato aperto registra una conversazione tra Fini e il procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi. Parlano di Berlusconi, e Fini afferma che il premier «confonde la leadership con la monarchia assoluta». Poi aggiunge: «In privato gli ho detto: ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto». Le immagini, diffuse a dicembre in esclusiva da Repubblica, svelano le prime avvisaglie della difficile convivenza tra le due cariche dello Stato.

Ma i fuori onda in tv non risparmiano nessuno, in Italia e all’estero. Nell’elenco dei caduti, così, si può contare anche Gordon Brown, il leader laburista fresco di sconfitta elettorale. Lo scorso aprile, durante una tappa della campagna elettorale a Rochdale, a nord di Manchester, Brown ha commesso una gaffe clamorosa nei confronti di una pensionata inglese, Gillian Duffy. «È stato un disastro, di chi è stata l'idea di venire qua?» ha affermato il premier inglese uscente mentre risaliva in macchina, senza accorgersi di aver addosso un microfono acceso. Poi, riferendosi alla Duffy che le aveva chiesto di immigrazione e debito pubblico, ha aggiunto: «Quella donna è una fanatica». Frasi subito riprese da Sky e che in breve tempo hanno fatto il giro del mondo, costringendo Brown alle scuse pubbliche.

E in America? Neanche Obama è immune dal “virus” dei fuori onda. Durante la pausa di un’intervista per la Cnbc, il presidente degli Stati Uniti ha definito «jackass» (un asino, uno stupido) il rapper di colore Kanye West, il quale nel corso degli Mtv Video Music Awards aveva contestato il premio vinto dalla giovane cantante bianca Taylor Swift. Il commento di Obama è stato riferito su Twitter da un giornalista dell’Abc e subito è finito in rete. Nel caso di Obama, però, è stata l'Abc a scusarsi con il presidente per avere reso pubblica una frase “off the record”.

Nessun commento:

Posta un commento