Cerca nel blog

venerdì 30 luglio 2010

Cabassi, la rivolta degli ultras

 Non ci stanno. Durante la trasferta veronese, dove i biancorossi hanno affrontato in amichevole il Chievo, tra gli ultras del Carpi la notizia del trasferimento dalla gradinata alla tribuna del “Cabassi” piomba come un fulmine a ciel sereno. I tifosi contestano la decisione, annunciando di guardare le partite dove vorrano. Dal Comune: «Noi in difficoltà. Paga tutto la società sportiva».  A margine della partita col Chievo, i tifosi si sono dichiarato dispiaciuti di non esser stati coinvolti nella decisione e si sono chiesti fino a che punto la volontà del presidente rappresenti il volere della proprietà. «Inoltre - aggiungono - saremo noi a decidere dove guardare le partite». I lavori al “Cabassi”, realizzati in attesa dell’ufficializzazione del ripescaggio in Lega Pro (il 4 agosto), riguardano l’allestimento di due sale (per le conferenze stampa del dopo-partita e per l’antidoping) e la divisione della gradinata, da sempre sede dei tifosi carpigiani. Nella nuova gradinata ci saranno 2 settori, uno per gli ospiti e uno riservato ai tifosi “neutrali”. Di qui il trasloco forzato dei carpigiani, ai quali verrà riservato uno spazio “locali” in tribuna.  Sulla questione, interviene Carmelo Alberto D’Addese, assessore allo sport: «Dispiace togliere agli ultras la loro posizione storica. Hanno sempre seguito la squadra con lealtà, ma le normative professionistiche non ci lasciano altra scelta: la tifoseria ospite e quella locale devono essere tenute distinte e separate. La situazione è obbligata. Spero che i tifosi capiscano e continuino a sostenere la squadra». Il trasloco potrebbe essere evitato se i lavori di adeguamento riguardassero anche le curve, oggi inagibili, ma, secondo l’assessore, «in curva gli interventi non sono fattibili. E’ una questione anche di tempistica. I lavori devono essere completati prima dell’inizio della stagione». Sul fatto che la società del Carpi finanzi interamente i lavori dell’impianto comunale, D’Addese precisa: «Viste le nostre difficoltà economiche, eravamo d’accordo da tempo che la società si sarebbe impegnata a pagare i lavori. Abbiamo firmato un concordato e lunedì c’è stata una delibera comunale». - Evaristo Sparvieri

Nessun commento:

Posta un commento