Fans degli Elii, fans di Patti Smith, fans dei Litfiba. Sotto il cielo di Carpi, la notte rock declinata in stelle di grande luminosità. Ad alternarsi sul palco di piazza Martiri per la prima edizione dell’Imarts festival, la sarcastica ironia di Elio e le storie tese, il carisma “evergreen” di Patti Smith, il ritorno dei Litfiba, di nuovo insieme dopo la recente “reunion”. Una miscela inedita, un successo di pubblico di ogni età. Ad aprire la serata l’istrionica band milanese, col suo leader Stefano Belisari, in arte Elio, ornato di turbante e più in forma che mai. Uno show da ascoltare e da guardare, fra classici come “Servi della gleba” e recenti successi come “Parco Sempione”. Dedicano anche un tributo a Patti Smith, con Mangoni che intona “Because the night”. Un delirio, in ogni senso. Poi arriva lei, la sacerdotessa. Indomabile sul palco e fuori. Grinta “new wave”, con qualche cover: “People have the power”, “Pissing in a river” e l’immancabile “Because the night”. Scende dal palco, firma autografi, saluta. Un tripudio. Come per i Litfiba. Li aspettavano da un decennio. Escono quasi a mezzanotte. Nel pubblico decine di fans club, con gadget e magliette. Ghigo e Piero non si risparmiano e rispolverano “Proibito”, “Tex”, “Fata Morgana”. Boati a chiazze di leopardo nella piazza. Chi è lì per Elio, chi per Patti, chi per Piero, chi per Ghigo. Sono in migliaia. Alla fine la musica li riunisce in un’unica onda di braccia alzate. Una festa per tutti. O quasi. Non manca qualche malore (soccorso dalla Croce Rossa) e protesta. «Dall’area disabili non si vedeva niente - lamenta la madre di un ragazzo di 10 anni con difficoltà motorie - Eravamo su un marciapiede alto appena 5 centimetri. Davanti a noi persone in piedi e transenne. Per i vip, però, è stato allestito un palco rialzato». Dall’organizzazione si dichiarano dispiaciuti dell’accaduto, promettendo massimo impegno nelle prossime edizioni. (e.spa.)
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