la Gazzetta di Modena — 24 luglio 2010 pagina 15 sezione: CULTURA E SPETTACOLI
MODENA . Di classici ne ha interpretati una quantità infinita, da Cechov a Shakespeare, a cominciare dagli esordi con Orazio Costa. Roberto Herlitzka, pluripremiato per l’interpretazione di Aldo Moro in “Buongiorno notte”, stasera alle 21.30, ai “I Giardini d’estate”, veste i panni di Michele Cervante nel Don Chisciotte, per la regia di Nadia Baldi su testo di Ruggero Cappuccio. «Un personaggio che vive di vita propria - afferma Herlitzka - Affinità con il mio Amleto? Un pizzico di folle solitudine, propria di ogni attore solo col proprio personaggio».
Roberto Herlitzka, quali differenze rispetto all’originale di Cervantes?
«La riscrittura di Cappuccio fa rivivere il capolavoro di Cervantes con intensità e lirismo. Non è la prima volta d’altronde che Cappuccio si cimenta con successo con un grande classico. Quella di Don Chisciotte è una storia che appartiene al nostro patrimonio fantastico».
Però è una storia molto attuale. Oggi si vive spesso con la sensazione di lottare contro i mulini a vento?
«Il nostro spettacolo è pieno di spunti umoristici, ma mette in scena una certa tristezza di fondo, un rammarico nei confronti del tecnicismo, verso qualcosa che è andato perduto. Il mio Don Chisciotte non lotta più contro i mulini a vento, ma lotta contro l’aria condizionata».
Ovvero?
«E’ una sorta di metafora. Lottare contro l’aria condizionata è lottare contro i condizionamenti dell’anima». C’è qualcosa di rivoluzionario in tutto questo, che appartiene allo stesso Don Chisciotte di Cervantes.
«Il messaggio rivoluzionario di Don Chisciotte è ancora vivo. Nello spettacolo ha una dimensione allusiva, nelle avventure di due folli».
«Il messaggio rivoluzionario di Don Chisciotte è ancora vivo. Nello spettacolo ha una dimensione allusiva, nelle avventure di due folli».
Sta parlando di Sancho Panza, intrepretato da Lello Arena?
«Io e Lello siamo attori diversissimi. Ci completiamo a vicenda. Si direbbe che l’uno non possa fare a meno dell’altro. Anche linguisticamente. Lui parla napoletano, io una lingua antica. O meglio, parodisticamente antiquata.
In scena ci sono anche Ronzinante e Dulcinea?
«Dulcinea non compare mai. E’ un ideale che guida le gesta del mio personaggio. Ronzinante c’è ed è un carrello per la spesa»
Un carrello?
«E’ un’idea geniale della regista, Nadia Baldi. Molto divertente, vedrete».
Aria condizionata, carrelli per la spesa. Ma stiamo parlando di un Don Chisciotte pop?
«A pensarci, già Cervantes era un autore molto pop. Minimalista. Prendete l’episodio dell’elmo di Mambrimo. In fondo era un bacile da barbiere...».
PIAZZA XX SETTEMBRE Tra swing e Fabrizio De Andrè
MODENA . Due appuntamenti nel fine-settimana per l’Estate modenese in piazza XX Settembre. Stasera alle 21 sul palco la “Mutina swing orchestra” che eseguirà, oltre naturalmente a brani del repertorio swing, anche grandi classici, musiche sudamericane e rhytm and blues. Domani, sempre alle 21, “Canto d’amore corrisposto”, un tributo a Fabrizio De Andrè. A eseguire le canzoni dell’autore genovese saranno Carlo Ghirardato e “Le quattro chitarre”. Il gruppo, che ha sede a Genova proprio nella via del Campo cantata da De Andrè è formato da Pasquale Dieni, chitarra ritmica e seconda voce; Carlo Ghirardato, chitarra accompagnamento e voce solista; Gino Cabona, chitarra solista e arrangiamenti; Gianni Amore, chitarra classica e arrangiamenti. - Evaristo Sparvieri
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