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venerdì 17 settembre 2010

Prostituzione Cigni: «Ora dilaga Interventi subito»

 Massaggiatrici-prostitute scoperte a Carpi, altre a Sassuolo fino ad arrivare al blitz dei carabinieri che ha portato al giro di spaccio di cocaina legato a prostituzione con festini a luci rosse in appartamenti. La prostituzione alla ribalta della cronaca e del diattito politico. «Sono i fatti di cronaca a smentire le considerazioni di Caterina Liotti». Il consigliere provinciale Pd Fausto Cigni rimarca la sua netta divergenza di opinioni con la presidente del consiglio Caterina Liotti sulla regolamentazione della prostituzione. La questione, tornata di attualità dopo le pronunce della Corte comunitaria - che ha stabilito “fiscalmente imponibili” i proventi delle prestazioni sessuali a pagamento - registra oggi un nuovo intervento del consigliere provinciale. Cigni replica alle recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Caterina Liotti, definendo la sua posizione «vecchia e sorpassata»: «Negare l’esistenza di un problema - afferma Cigni - non vuol dire risolverlo».  Cigni aveva rilanciato una proposta che prevedeva la creazione di quartieri a luci rosse, sul modello di numerose città europee. Caterina Liotti, ha invece ricordato come la prostituzione sia una «violenza» e «una forma di sfruttamento della donna incompatibile con la dignità umana». Tra le proposte di Liotti, politiche per la promozione dei diritti delle donne. Nelle sue considerazioni, inoltre, Liotti indicava come modelli legislativi quello svedese e quello norvegese, considerando molti degli interventi registrati nel dibattito, tra cui quello di Cigni, «frutto di una visione per lo più maschilista».  Ma Cigni non ci sta e propone un confronto sul merito: «La teoria di Liotti appartiene a un’ala del movimento femminista ormai sorpassata. Il punto è: esiste la questione? Se esiste, bisogna affrontarla con un modello che arrechi il minor danno possibile. L’atteggiamento di Liotti, che nega l’evidenza, è controproducente. La prostituzione è invece un fenomeno sfaccettato e complesso che necessita una seria regolamentazione. Quanto accade a Modena dimostra che il problema c’è e va affrontato». Cigni attende la legge nazionale, magari quella della Carfagna: «Non credo però che il modello proibizionista svedese proposto da Liotti sia un esempio da seguire».  A sostegno della sua tesi, Cigni porta documenti stilati da femministe e sex workers. Come le “Raccomandazioni della Conferenza europea su professionisti del sesso”, nel quale i lavoratori del sesso affrontano la questione sul piano dei diritti e dei doveri. «Bisogna combattere quei fenomeni come la tratta degli esseri umani o lo sfruttamento minorile - continua Cigni - ma chi vuole lavorare nella prostituzione deve avere l’opportunità di essere tutelato e legalizzato». Quanto ai quartieri a luci rosse, il consigliere lancia un appello: «Sono disposto ad abbondonare la proposta, ma sul piatto ci vogliono idee nuove che partano dalla realtà dei fatti e non dalla negazione». - Evaristo Sparvieri

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