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giovedì 23 dicembre 2010

«Cortei, decide il questore»

fonte:decanteronline.it
 «Chiudere il centro storico alle manifestazioni? E’ una decisione che spetta al questore». Così il sindaco Giorgio Pighi commenta l’ipotesi ventilata lunedì dal prefetto Benedetto Basile. Illustrando i dati sull’attività della Prefettura nel 2010, Basile aveva annunciato di proporre per il 2011 al sindaco di chiudere con delibera il centro storico alle manifestazioni potenzialmente pericolose. «Il testo unico sulla sicurezza stabilisce che la competenza in materia è del questore che, dopo l’obbligo di preavviso, può decidere il divieto - continua Pighi - il sindaco deve essere informato in termini di regolazione di viabilità e traffico, per fronteggiare situazioni legate a bus e parcheggi».
 Dalla Questura fanno sapere che la proposta può essere presa in considerazione «qualora ci sia un comitato allargato ai soggetti politici, economici, sociali e sindacali che deliberino un intervento in tal senso», aggiungendo che «eventuali altre zone in cui manifestare andrebbero comunque concordate». In caso di singola manifestazione, il questore è deputato a emettere prescrizioni. «Interventi che non vengono decisi solo per il rischio scontri, ma anche per evitare che cortei sfilino in zone con mercati rionali o in percorsi impegnati da altre iniziative - continuano dalla Questura - Esperimenti simili sono stati fatti a Roma, dove i cortei non passano più per via Nazionale ma per via Cavour, e a Bologna. Città in cui hanno avuto alterna fortuna».
 Scettico il sindacato Sap: «Creare “zone rosse” non sempre comporta risultati positivi - spiega il segretario Fabio Giammarco - Bisogna dare fiducia ai manifestanti che non si lasciano influenzare da personaggi riconducibili ad aree anarchiche. Poliziotti e manifestanti si devono incontrare e per ora a Modena non ci sono mai stati eventi pericolosi». Quanto a possibili zone nelle quali svolgere le manifestazioni dirottate dal centro, aggiunge: «Modena non è molto grande e i cortei di solito transitano sui viali dirigendosi in piazza Grande. Non vedo grandi alternative. Chiudere il centro è l’ultima ipotesi, in mancanza di soluzioni migliori». Dal Siulp, il segretario Bruno Fontana non si sbilancia, ma spiega: «Manifestare fuori dal centro storico vuol dire bloccare la città. Farlo in centro comporta un’attenzione verso obiettivi sensibili, come Comune e Accademia, e un cambiamento nelle modalità di intervento. In centro ci sono stradine che in periferia non ci sono. Bisogna capire la convenienza di una decisione del genere».

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