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giovedì 9 dicembre 2010

Il ciclone Patch Adams alla fiera

Fonte: equologia.it
 «Il valore di una risata? E’ più importante un sorriso. Oggi non si sorride più. Per questo viviamo in una società non sana». Parola di Hunter “Patch” Adams, inventore della Clownterapia, l’arte di portare il sorriso nei luoghi di disagio applicando tecniche circensi e del teatro di strada. Reso celebre dall’interpretazione sul grande schermo di Robin Williams, in occasione di “Curiosa in fiera”, il medico ha tenuto un seminario sul tema del “vivere con gioia”.  Capelli lunghissimi, metà bianchi e metà blu. Una lunga coda di cavallo. Un vestito con una fantasia sgargiante e un orecchino a forma di forchetta, magari un simbolo da interpretare. Patch Adams arriva in fiera intorno alle 14.30. Ad accoglierlo, centinaia di persone, tra cui alcuni membri dell’associazione Vip, “Viviamo in positivo”: circa 80 volontari che, tra Modena, Reggio Emilia e Parma, portano il sorriso dove c’è sofferenza, travestiti da pagliacci con indosso un camice bianco. Patch Adams è il fondatore della loro disciplina. «Il nostro papà», spiega Barney, uno dei volontari, che di professione fa il rappresentante, ma che ieri era in fiera con il suo naso rosso e la faccia dipinta.  Nel look come nei contenuti, però, il visionario medico americano è sembrato ricordare più un guru che un clown, un po’ distante dall’immagine che Robin Williams ha diffuso in tutto il mondo, nel film tratto dalla sua autobiografia: «Ci sono più di 30 mila bambini che muoiono di fame - afferma lo stravagante medico - Dobbiamo adoperarci per salvarli». La sua attuale missione, dice, «è sbarazzarsi dei governi al servizio delle multinazionali. Disfarci del capitalismo e riuscire a stabilire che l’amore è l’unico valore universale». Parla da un palchetto. E gli accorsi applaudono ad ogni sua frase. Utopie? La storia di Patch Adams, creatore dal nulla - e dopo un percorso burrascoso con istinti suicidi - del “Gesundheit! Institute” (una comunità che dal 1971 ha fornito ai suoi pazienti migliaia di medicinali gratuitamente) insegna che tutto è possibile.  «Sarebbe bello che la donna non venga considerata più come un oggetto sessuale e che gli uomini fondino i loro rapporti sulla gentilezza. Se non passiamo ad un sistema basato sulla pace, sulla cura del prossimo e sulla giustizia, rischiamo l’estinzione. Quando ci ribelleremo?».  Patch Adams si dichiara «non pessimista» e si chiede: «Stiamo tutti dormendo? Me lo domando da 50 anni. Quale futuro avremo se non considereremo l’amore l’unica nostra legge portante?».  Qualcuno gli domanda come fare per essere un buon clown. «Basta decidere di esserlo», risponde semplicemente. E tra lo stuolo di ammiratori che segue ogni suo passo, alle 15 dà il via al suo seminario. Il titolo: “Vivere una vita all’insegna della gioia (ovvero: come non avere mai più una brutta giornata)”. Il suo compenso (circa 5 mila euro, coperti con i costi d’iscrizione) servirà per la creazione in America di un nuovo ospedale sui generis. Per questo Patch Adams sta realizzando un tour in tutto il mondo per raccogliere i fondi necessari: dopo una visita in Russia, ieri l’appuntamento modenese, organizzato dal Conacrels, il coordinamento nazionale di associazioni e comunità di ricerca etica, interiore e spirituale.  Quando Patch Adams entra nella sala che ospita il seminario, la cosiddetta “400”, i suoi allievi per un giorno lo accolgono al grido di un “hip hip hurrà”. Sono un centinaio, disposti su sedie collocate lungo le pareti della stanza. Il loro maestro prende un microfono auricolare e, con l’ausilio di un interprete, esordisce: «Avere una brutta giornata è solo una perdita di tempo, ma scegliere di cambiare è una decisione semplice». Invita i suoi ascoltatori a occupare il centro della stanza e ad accomodarsi sulla moquette: «Lasciate tutto da parte, ad eccezione del cervello. Adesso faremo 8 semplici esercizi. Se pensate che non abbiano senso, vi garantisco che un senso ce l’hanno. Almeno per me». La gente ride e Patch Admans dimostra un’affabilità che mancava nella prima ora della sua visita. Tra gli esercizi proposti, la “metamorfosi” in un mobile. «Voglio che vi trasformiate in un mobile, in un pezzo di arredamento. Non immaginate di farlo, impersonatelo e basta». Altri esercizi, consistono nel fermarsi in un gesto di saluto e nel correre caoticamente per tutta la stanza. Incrociandosi e abbracciandosi. Qualcuno si guarda perplesso. Altri si scambiano occhiate divertite. Tutti sorridono. E forse, in fondo, l’obiettivo del medico clown più famoso del mondo è per questo raggiunto.

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