Cerca nel blog

mercoledì 9 marzo 2011

Modenesi in Costa Rica creano nella foresta una stazione climatica


 SAN JOSÉ (Costa Rica). Salvaguardia e studio delle biodiversità animali e vegetali, rigenerazione della foresta tropicale, conservazione e protezione dell’ambiente. Sono le basi su cui si fonda il progetto della stazione biologica e meteo-climatica “Italia”: dall’altra parte del mondo, nella verdissima repubblica di Costa Rica, immerso in 900 ettari di foresta tropicale, un impianto tutto modenese a difesa del clima e della natura.
 Il progetto, realizzato dalla onlus delle Gev di Modena, “Foreste per sempre”, in collaborazione con l’Università e altri enti modenesi, è stato presentato sabato scorso nella residenza di Diego Ungaro, ambasciatore italiano nel Paese centroamericano. Presente alla serata, anche il vicepresidente della repubblica costaricense Alfio Piva.
 L’impiato - completamente ecosostenibile e finanziato da alcune aziende della Apmi della provincia di Modena, tra cui Piacentini Costruzioni spa - sorgerà nella riserva Karen Mogensen, nella penisola di Nicoya. È un traguardo importante per le organizzazioni modenesi, nell’ambito di un’attività di cooperazione internazionale con la repubblica di Costa Rica iniziata nel 1993.
 «Bisogna considerare la natura come una cattedrale - spiega Dario Sonetti, docente di biologia all’università di Modena e coordinatore di “Foreste per sempre” - Nessuno si sognerebbe di distruggere una cattedrale, eppure la natura è soggetta ad una sistematica opera di distruzione da parte dell’uomo. Per questo è fondamentale difendere le biodiversità, operare in riforestazione e proteggere quel polmone verde che sono le foreste presenti sulla Terra».
 Ed è su Costa Rica, uno dei Paesi con la maggior percentuale di foreste sul territorio nazionale, da sempre attento alle tematiche ambientali, che l’attività di Gev e “Foreste per sempre” si è concentrata in questi anni: un ecosistema naturale che conta circa 300 specie diverse per ettaro, del quale non si conoscono ancora completamente tutte le presenze animali e vegetali. Gap che la nuova stazione sperimentale - su un terreno messo a disposizione dall’associazione costaricense Asepaleco - cercherà di colmare.
 Il progetto vedrà la partecipazione dell’Istituto nazionale scientifico di Costa Rica, uno dei maggiore centri internazionali di ricerca sulla biodiversità tropicale, di cui il vicepresidente Alfio Piva è direttore aggiunto. Il completamento dell’opera, la cui prima pietra è stata posata ieri, è prevista entro il 2012.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
- Evaristo Sparvieri

Nessun commento:

Posta un commento